Secondo il quotidiano finanziario, l’Ue sta per accusare numerosi istituti di credito di manipolazione del tasso. Una dozzina quelli sotto inchiesta e 4 - Credit Agricole, SocGen, Hsbc e Deutsche Bank - che avrebbero collaborato con Barklays, già finita nei guai la scorsa estate. Nessuna banca italiana nominata nell’articolo
Con una mano alzavano illegalmente il tasso di interesse in base al quale veniva calcolata la rata del mutuo e con l’altra pignoravano l’abitazione di chi quelle rate non le riusciva a pagare. Sulla testa delle banche che operano nella zona euro sta per abbattersi un’altra terribile accusa, almeno stando a quanto riportato da Wall Street Journal. Secondo l’autorevole quotidiano finanziario, l’Unione europea si appresta ad accusare numerosi istituti di credito di manipolazione dell’Euribor, il tasso in base al quale vengono calcolate non solo le rate dei mutui ma anche quelle dei finanziamenti personali, l’andamento dei derivati venduti alle imprese e innumerovoli altri prodotti finanziari.
Barclays, l’istituto inglese finito nell’occhio del ciclone per aver manipolato il Libor (il tasso di riferimento per la piazza finanziaria londinese), ha già ammesso di aver tentato di manipolare anche l’Euribor. Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti coinvolte nel procedimento, almeno una dozzina di banche sarebbero sotto inchiesta e quattro di esse sarebbero accusate di aver collaborato con Barclays. Si tratterebbe di Credit Agricole, SocGen, Hsbc e Deutsche Bank, che di recente è stata accusata anche di aver nascosto perdite sui derivati nel periodo 2007-2009 che, se dichiarate, l’avrebbero costretta a chiedere gli aiuti di stato.
Nessuna banca italiana è nominata nell’articolo del Wall Street Journal ma quattro di loro, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Ubi Banca, aderiscono alla European banking federation (Ebf), l’organismo che fissa giornalmente l’Euribor aggregando i dati che riceve dai 40 istituti di credito che ne fanno parte. In un documento reso noto dalle autorità americane si legge uno scambio di mail fra due dipendenti della Barclays. Nell’ottobre del 2006 un trader scrive al suo collega responsabile di comunicare i dati alla Ebf riferendosi all’Euribor: “Vorrei che fosse molto, molto, molto alto… Puoi essermi di aiuto?”; il suo collega risponde: “Cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per essere di aiuto”.
La Ebf si è detta pronta ad accettare ogni controllo e ogni richiesta di trasparenza, ma sembra che l’Unione europea, oltre a procedere nell’inchiesta sugli illeciti passati, voglia sottrare alla Ebf la responsabilità di fissare l’Euribor. La stessa sorte toccherà a breve alla British banker’s association, che la Financial services authority (la Consob inglese) intende esautorare in tema di Libor. L’inchiesta sulla manipolazione del Libor è in una fase molto più avanzata di quella sull’Euribor. Nel giugno scorso l’istituto inglese Barclays ha pagato una multa da 360 milioni di euro e presto altri istituti potrebbero seguire. Inoltre, secondo quanto riportato dal New York Times di recente, la svizzera Ubs sarebbe vicina a raggiungere un accordo con le autorità americane e britanniche e a pagare una multa da oltre 450 milioni di dollari.