Ed eccolo lì, tutti insieme appassionatamente a via Rovani, in uno dei molti castelli del deposto e riproposto premier B. Tutti ben conservati: il mefistofelico La Russa e il reticente Formigoni, il delfino Angelino e la rossa innaturale Brambilla, l’occhialuta Gelmini e l’irruente Santanchè. Credevate di esserveli tolti dai piedi e invece no. Sono di nuovo in pista, il mercatino ha riaperto, si fanno le quadre, si compra, si vende e si inciucia. Che brivido, che gioia! Di nuovo elezioni anticipate, wow.
Ridono e gridano come bimbi sull’ottovolante. Il tiro al governo ha dato i suoi frutti, ragazzi, scansiamo le macerie, torniamo sul palco! Se vi appoggiamo Maroni in Lombardia vi coalizzate con noi? Se devolviamo il nord ai leghisti, ci aiutate a non colare a picco alle politiche? Ci facciamo un bel ticket? Un Maroni-Gelmini? Un Formigoni-Santanchè? È un piacere immaginare lo scambio di figuracce e figurine… se ti accetto un Borghezio mi piazzi una Brambilla? Da qualche giorno, nel centrodestra, si sniffa adrenalina. Perfino il decomposto B. ha di nuovo occupato le prime pagine della stampa estera. “Le retour de la Momie”, titola Libération sopra una foto da pompe funebri. Ma lo sanno, i francesi, quanta atroce vitalità rendono le Mummie, qui da noi, ancora parecchio pericolose?
Il Fatto Quotidiano, 11 dicembre 2012