12 mila euro per l'abete in polistirolo, legno e pannelli solari. Ma subito le biciclette da pedalare per farlo funzionare si sono guastate e sono partite le contestazioni sotto forma di messaggi lasciati attorno alla struttura: "Meglio riscaldare le scuole e non tagliare fondi comunali"
Invece che a Babbo Natale, quest’anno le letterine i parmigiani le hanno scritte direttamente al sindaco Federico Pizzarotti e alla sua giunta a Cinque stelle. Nulla a che vedere però con le “wish list” tanto di moda nel periodo delle feste: quelli spuntati domenica notte sull’albero di Natale appena inaugurato di fronte al Municipio, sono veri e propri biglietti di protesta. Cittadini anonimi che hanno appeso pensieri contro l’amministrazione Pizzarotti e le sue scelte, in particolare quella di spendere soldi per un albero di Natale “alternativo” che si è rotto proprio il giorno dell’inaugurazione.
Al centro di piazza Garibaldi, proprio di fronte all’ingresso del Comune, l’amministrazione Cinque stelle ha fatto arrivare per 12mila euro un albero ecosostenibile, realizzato in polistirolo riciclato e legno certificato Fsc, che si illumina con pannelli solari e grazie all’energia di cinque postazioni bici utilizzabili da ogni cittadino. I soldi per avere a Parma l’innovativo marchingegno non sono stati messi tutti dal Comune, ma divisi con Parma Calcio, che ha contribuito con 3mila euro, e con la società sportiva Zebre Parma, che ha messo 2mila euro. Cifre che però non sono servite ad avere un risultato finale da record, visto che al taglio del nastro l’impianto ha già registrato i primi inceppi e su cinque postazioni bici, solo due sono risultate funzionanti.
Se da giorni sotto i Portici del grano circolavano voci di malcontento tra i passanti che si fermavano ad osservare l’opera in fase di montaggio, il flop del taglio del nastro dell’albero di Natale deve aver fatto saltare definitivamente i nervi a qualcuno. Dopo l’inaugurazione alcuni cittadini hanno appeso una decina di biglietti intorno al basamento del finto abete, tra le postazioni a pedali già guaste. Per i maligni: l’albero vero non sarebbe stato gratis. Il dono era dell’albero. Il trasporto, montaggio e addobbo sarebbero costati una cifra paragonabile al costo sostenuto per l’albero di quest’anno. Con molto meno valore simbolico: “Vi lamentate per la crisi – si legge in uno – ma intanto spendete soldi per un albero che nemmeno funziona”. E ancora: “Questo albero è eco-ideologico, cioè a risparmio di idee sensate. La gente è senza lavoro e voi sprecate un mucchio di soldi per questo schifo”. Qualcuno si lamenta per “le scuole lasciate al freddo”, qualcun altro punta il dito sul taglio ai fondi in ogni settore e sulla mancanza di lavoro.
“Addobbi” di certo inattesi, che forse però non sono stati graditi dall’amministrazione. A poche ore dalla scoperta, i foglietti sono stati rimossi quasi immediatamente. “Su ordine dell’assessore, ci hanno detto dal Comune” spiegano i tecnici al lavoro per ripristinare l’impianto di illuminazione a pedali. Prima dell’arrivo dei biglietti, il sindaco Pizzarotti si era già dovuto difendere dalle polemiche sulla scelta, sottolineando “l’alto valore simbolico” dell’albero, che pone l’attenzione sulle energie rinnovabili e sulla partecipazione: “Ad un giorno di distanza dall’accensione dell’albero, il punto è solo se è bello o brutto. E nuovamente ci si divide in squadre. – aveva scritto su Facebook dopo l’inaugurazione – Il punto non è l’estetica, ma il messaggio”. Questa volta però i messaggi dei cittadini sono andati ben oltre il problema dell’albero di Natale.