L'ex segretario, in Parlamento con Tremonti, rispolvera i vecchi toni parla di "fucili". E difende Berlusconi, "una brava persona" che "non ha mai fatto suicidare nessuno". Ma sulla possibile alleanza con il Cavaliere nelle regioni del Nord non si sbilancia: "Ci pensa Maroni"
Torna Umberto Bossi, e i toni sono quelli di sempre: Mario Monti “deve solo sparire dalla faccia della terra, ha fatto tanti danni al Nord e alle famiglie”. L’attacco arriva dopo l’annuncio che Bossi alle prossime elezioni si ricandiderà, come spiega ai giornalisti a Montecitorio, “a meno che la Lega decida di non venire più a Roma e passare a mezzi più espliciti, più rumorosi”. Ovvero “tirare fuori i fucili e raggiungere la forza nelle regioni del Nord”. In sintesi, spiega, “o lotta in Parlamento o lotta popolare”. Poi si sente in dovere di precisare che non diventerbbe “mai e poi mai senatore a vita, è una cosa che non accetterei mai. Senatur sì, ma per scelta popolare”.
L’ex segretario della Lega, visto in parlamento insieme all’ex ministro Giulio Tremonti, attacca Monti e difende Berlusconi. Tutti se la prendono con quest’ultimo, lamenta, “tutti i poteri sono contro di lui, mentre lui è una brava persona. Non è come Monti, non ha mai fatto suicidare nessuno, né fa gli interessi delle banche”.
Quanto alla possibile alleanza nelle regioni del nord, oggetto di un recente vertice nella residenza milanese del Cavaliere, “non è arrivata nessuna minaccia”. Ma “non so se ci sono le condizioni. Se ne occupa Maroni”.