Il Movimento 5 stelle si mobilita e dà il via alla corsa per raccogliere le firme necessarie, per presentare le liste alle elezioni del 2013. Parte oggi il primo “firma day”, con centinaia di banchetti e gazebo in tutti Italia, da Bolzano a Bologna, da Firenze a Palermo. Gli attivisti e i delegati lista che devono occuparsi di tutte le questioni tecniche, sono al lavoro già da stamattina per preparare i documenti e fotocopiare i moduli. Tutto deve filare liscio. I tempi sono strettissimi, lo sa lo stesso Beppe Grillo, che nei giorni scorsi ha attaccato il ministro Annamaria Cancellieri e il presidente Mario Monti, parlando di elezioni truffa: “Con il voto a febbraio ci sono soltanto tre settimane sotto le feste natalizie per raccogliere decine di migliaia di firme, validarle, verificarle e quindi consegnarle al tribunale di competenza”.
La rete dei militanti si è messa in moto già nei giorni scorsi. Con un tam tam sul web, attivisti ed eletti si sono dati appuntamento ai tavolini, dividendosi i turni. Per ora c’è ottimismo: “Il tempo è poco ma siamo sicuri di farcela”. Solo in Emilia Romagna, regione fucina di consensi per la realtà di Grillo, servono 4000 sottoscrizioni per la Camera e altre 3500 per il Senato. A Bologna i 5 stelle cominciano nel pomeriggio, con qualche ore di ritardo rispetto alle altre città. Sabato fanno base in via 4 novembre, vicino alla Prefettura, e domenica al Circolo Mazzini, nella prima periferia della città. Ogni firma dovrà essere apposta alla presenza di un certificatore, che nella maggior parte dei casi è rappresentato da un consigliere comunale. È lui che ha la responsabilità di tutte le firme che certifica.
Per riuscire nell’impresa il fondatore del Movimento ha deciso di dar via a un minitour nelle piazze per sostenere la raccolta. “Con una macchina a otto posti e tre assistenti, Walter alla guida, Salvatore Mandarà per gli streaming e Pietro per blog/social e video, parto per il primo week end del firma day – ha annunciato dal suo sito. “Ci vediamo in parlamento. Dentro o fuori, sarà un piacere”. Le prime tappe saranno in Toscana, a cominciare da Firenze (al banchetto di Piazza Beccaria), per continuare ad Arezzo e poi a Prato. Domenica il leader dei 5 stelle sarà invece in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
“Non ho mai visto una cosa così – ha detto Beppe Grillo appena arrivato davanti al banchetto di Firenze – siamo oltre i Politburi, si fanno le regole giorno per giorno. Possiamo aspettarci di tutto. Nella storia della repubblica non si è mai votato a febbraio, e allora perché non andiamo a votare a capodanno?Noi dobbiamo fare la campagna elettorale per le strade, loro tanto la fanno in televisione e sui giornali. Ci devono dare un pò di tempo”. E poi rivolgendosi ai volontari si è raccomandato: “Non sbagliate nulla ragazzi, scrivete chiaro e stampatello, la Cancellieri è sul chi va là, basta una virgola, basta un nome messo storto… Dobbiamo fotocopiate tutto, dobbiamo tutelarci. Basta una virgola…”. Per quanto riguarda l’aspirante premier del Movimento 5 stelle, Grillo ha precisato che ci sarà un “candidato portavoce eletto dal Movimento stesso”.
Secondo Grillo, il Movimento rappresenta il “cuscinetto, necessario alla democrazia”, che può evitare l’ascesa di formazioni estremiste. “Se noi non entriamo a quel punto arrivano le ‘Albe dorate’, gente che emula Hitler. Entrano i nazisti in Parlamento con il passo dell’oca. Sta tornando la destra che non discute. Se arriva Hitler vai, a parlargli del comma 5… Stiamo tenendo in piedi la democrazia”.
Non è mancato un accenno alla vicenda che nelle ultime settimane ha diviso la base del Movimento: l’espulsioni di Giovanni Favia e Federica Salsi. “È normale che in democrazia ci siano dei dissidenti – ha commentato Grillo – ci sarà gente che fa politica per il proprio tornaconto e sarà mandato via”. A proposito della frase “fuori dalle palle”, ha precisato che “quel giorno ero un po’ alterato”. Però, ha assicurato, “io non sono antidemocratico, la nostra è una iperdemocrazia, ho votato online”. A proposito della fronda emiliana, ha fatto riferimento al rispetto delle regole interne. “Nel Movimento ci sono quattro regole, se non le rispetti sei fuori. Una regola è che si devono fare massimo due legislature, ci sono dei ragazzi che sono alla seconda legislatura, che scalpitano un po’. Mi dovrebbero ringraziare: sono tutti i giorni in tv a dire che sono antidemocratico. Magari andranno con gli arancioni e io gli darò una mano”.