Salvatore Borsellino, commosso, apre la manifestazione nazionale “Noi sappiamo” a sostegno della procura di Palermo. Dal palco chiede verità sull’indagine sulla trattativa Stato-Mafia, che rischia di rallentare dopo che il conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale. “La trattativa è il peccato originale della Seconda Repubblica. E senza verità e giustizia sulle stragi non ci possiamo definire un paese civile. Riteniamo il ricorso di Napolitano nei confronti dei giudici un ostacolo alla verità, che impedisce in qualche modo che sia fatta giustizia”, spiega il fratello del magistrato ucciso il 19 luglio 1992, che aggiunge: “Lotterò fino alla fine dei miei giorni perchè la verità venga a galla”. Al sit-in in piazza Farnese, organizzata dalle “Agende rosse” e da diverse associazioni, “Noi sappiamo“, ha collaborato anche Il Fatto Quotidiano. Secondo il direttore Antonio Padellaro, il futuro dell’indagine dopo il conflitto sollevato dal Presidente della Repubblica “è piuttosto nebuloso”. In piazza si susseguono diversi ospiti, tra cui Moni Ovadia e Sabina Guzzanti , oltre ai contributi video di chi non potrà essere a Roma, tra cui Don Gallo di Manolo Lanaro
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