L'ex presidente di Telecom trasforma la cassaforte di famiglia in società per azioni e vende il 28% a Rottapharm (Rovati) e ai Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini. L'operazione punta a una partnership nelle materie prime, ma porta anche liquidità utile per ricapitalizzare la holding che controlla la Bicocca. E non altera il controllo solitario del marito di Afef
Marco Tronchetti Provera trova nuovi soci e 40 milioni di euro. La girandola di trattative da mesi in corso in casa Pirelli per la sostituzione del socio Malacalza dopo lo strappo della scorsa estate, invece che a una semplificazione, sta portando a un sovraffollamento nella catena di controllo del gruppo degli pneumatici. E’ di oggi, infatti, la notizia dell’ingresso di nuovi azionisti e nuova liquidità nella cassaforte di famiglia dei Tronchetti Provera, mentre proseguono le trattative con la famiglia genovese e i fondi Investindustrial e Clessidra.
I nuovi compagni di avventure dell’ex presidente di Telecom, arrivati all’indomani della scadenza dell’esclusiva con i fondi, sono la multinazionale farmaceutica Rottapharm di Lucio e Luca Rovati e la famiglia Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini che, previa la trasformazione della cassaforte Mtp Sapa in una società per azioni, attraverso un aumento di capitale riservato rileveranno il 28% di quest’ultima per un corrispettivo appunto di 40 milioni di euro. Sarà quindi sottoscritto un accordo parasociale triennale su specifici aspetti concernenti la partecipazione in Mtp, che darà si nuovi soci “diritti volti a tutelare e proteggere la relativa posizione quali azionisti di minoranza in Mtp spa”.
Questo però “non pregiudicando, limitando, o incidendo sul controllo solitario attualmente esercitato da Marco Tronchetti Provera” sulla finanziaria e sulle società “dalla stessa direttamente e indirettamente controllate né sulla gestione ordinaria di tali società”. Che sono poi, a cascata, Gpi, Camfin, Pirelli e la ex Pirelli Real Estate, Prelios, con la prima in procinto di chiudere una ricapitalizzazione che a Mtp costerà circa 25 milioni di euro. L’accordo prevederà “procedure di consultazione rafforzate per l’adozione di determinate decisioni di competenza degli organi sociali su materie attinenti alla gestione industriale e finanziaria” nonché “maggioranze qualificate per il compimento di operazioni straordinarie della società”.
L’accordo, secondo quanto sostiene una nota di Mtp, sarà operativo da gennaio ed è finalizzato ad una partnership nel settore del “trading di commodities e di materie prime e nel settore immobiliare”. Tanto che la nota precisa che l’importo di 40 milioni “tiene conto della valorizzazione del progetto avviato attraverso Donizetti trading, controllata da Mtp, nel settore della gomma naturale con la cinese Jihua Group, che opera nelle materie prime”. La nuova liquidità per la Mtp sarà comunque utile anche per affrontare la delega per l’aumento di capitale da 45 milioni di euro della controllata Gpi, che è poi la società al centro del contenzioso con Malacalza, ma anche delle trattative con Investindustrial e Clessidra.