“Come si sa Mario Monti sta riflettendo e continua a farlo”. Lo ha dichiarato Pierluigi Bersani dopo l’incontro con il premier a Palazzo Chigi. ”Con il professore c’è stato uno scambio di vedute. Io gli ho detto di fare quel che ritiene opportuno e lui mi ha detto che sta ancora riflettendo. A noi va bene qualsiasi decisione”. Bersani ha però spiegato che ora la sua priorità sono le primarie per i parlamentari. “Mi piacerebbe molto che anche gli altri partiti dicessero come intendono scegliere i parlamentari”.
Il leader del Pd ha definito l’incontro come un colloquio “molto amichevole” nel corso del quale sono stati affrontati “i problemi di fine legislatura e questioni parlamentari”. Sono quindi poche le parole spese dal candidato premier del centrosinistra sull’incontro avuto con il presidente del Consiglio attorno al quale c’era molta attesa. Eppure sembra che Monti non abbia preso nessuna decisione rilevante e non abbia ancora sciolto la riserva sulla sua eventuale candidatura alle prossime elezioni né su eventuali alleanze.
Ma la giornata è stata convulsa anche per la destra. Il colloquio tra Bersani e Monti avviene infatti lo stesso giorno in cui, oltre al discorso di Giorgio Napolitano, ci sono stati due vertici ad Arcore cui hanno partecipato Roberto Maroni, Daniela Santanché, Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri. A quanto pare Silvio Berlusconi sarebbe riuscito a “strappare” un’intesa di massima al leader leghista: in cambio del sostegno a Maroni per la candisatura al Pirellone, il Cavaliere avrebbe ottenuto il via libera politico al suo ruolo di “federatore” della nascente coalizione di centrodestra, rinunciando alla premiership per il 2013. Ma per una risposta definitiva sul tema dell’alleanza Pdl-Lega bisognerà attendere fino al 21 dicembre quando Maroni e Berlusconi si incontreranno un’altra volta per fare il punto. Sul futuro assetto del Pdl, invece, determinante sarà la scelta di Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri che in serata riuniranno le proprie “truppe”: se gli ex colonnelli ufficializzeranno la “separazione consensuale” a breve, Berlusconi dovrà sciogliere la riserva sul simbolo di Forza Italia e sulla sua lista personale.