In tempo di crisi tagliare i costi è puntare al risparmio è necessario, anche in cucina. Quel che spiace è rilevare che anche in tema di spending review per l’ennesima volta ci siamo fatti fregare dai tedeschi. Che con spirito di iniziativa e sfruttando le potenzialità del web hanno aperto nelle scorse settimane il sito foodsgharing.de. L’idea, abbastanza semplice a dire il vero, è quella di offrire in rete tutto il cibo sovrabbondante o non più gradito che, nella propria dispensa, correrebbe il rischio di andare a male e quindi di finire, inevitabilmente, nella pattumiera. Una sorte che – secondo i fondatori del sito – toccherebbe le 500mila tonnellate all’anno nella sola Germania.
Una sorta di funzionale via di mezzo tra eBay e un portale di car sharing o uno dedicato al commercio a km zero. Insomma, quella che per noi è una lattuga di troppo per qualcuno può diventare il contorno ideale per la cena e, viceversa, noi potremmo approfittare dell’eccedenza altrui di carne o frutta. Le merci messe online sono le più disparate, così come diverse sono le date di scadenza: alcuni prodotti vanno consumati nel giro di pochi giorni, altri hanno una vita leggermente più lunga e potranno essere gustati dal nuovo acquirente con una certa calma, nelle settimane a venire. Il portale, attivo per ora in sette diverse città fra cui Berlino, Monaco di Baviera, Amburgo e Colonia, è aperto sia ai privati cittadini che a organizzazioni, istituzioni ed esercenti del settore food: ristoranti, alberghi, osterie.
Diverse anche le tariffe di adesione; l’iscrizione-base per i privati costa 60 euro all’anno, per gli altri 150. Gli utenti del sito hanno a disposizione tutti i più moderni mezzi di pagamento virtuale, dalle carte di credito al PayPal. Foodsharing.de può contare, nonostante esista da poco, su una mini-community piuttosto folta, che su Facebook, ad esempio, contra quasi 5000 fan.