Nonostante abbiano identici genomi, le cellule del cancro possono comportarsi in modo diverso l’una dall’altra anche nella risposta alla chemioterapia. La ricerca degli studiosi del Campbell Family Institute di Toronto (Canada) è stata pubblicata sulla rivista scientifica ‘Science’.
Queste ricerche sfidano l’idea prevalente che le differenze genetiche siano principalmente responsabili per le varie forme di comportamento delle singole cellule all’interno di un tumore solido. Alcune di queste differenze sono essenziali per il modo in cui il cancro risponde ai trattamenti. Per esempio, in molti tumori solo certe cellule alla fine guidano la crescita di un tumore o diventano resistenti alla chemioterapia: prendere queste a bersaglio potrebbe essere uno degli scopi chiave della terapia del cancro, ma le nuove ricerca suggeriscono anche che basarsi solo sulla loro genetica potrebbe essere infruttuoso.
Antonia Kreso e colleghi hanno monitorato i profili genetici e il comportamento della crescita di cellule del cancro al colon-retto trapiantata in topi. Le cellule tumorali clonate dalla stessa linea genetica hanno mostrato un tempo di sopravvivenza estremamente diverso, così come sono risultate diverse le dinamiche di crescita e la risposta ai farmaci della chemioterapia. Meccanismi di regolazione epigenetica o variabili microambientali, in particolare, avevano dotato un sottogruppo di cellule tumorali di robusta sopravvivenza, specialmente durante lo stress.