Manca poco al 21.12.2012, vedremo se la profezia Maya è fondata. Per il momento si è avverata quella molto più scontata relativa all’avvio della campagna mediatica di Silvio Berlusconi. Da qualche giorno impazza sulle reti Mediaset e presto invaderà la Rai. Il piano sarebbe quello di fare bottino pieno prima dell’entrata in vigore della par condicio. Dunque ci dobbiamo rassegnare?
Non proprio perché anche prima, cioè subito, ci sarebbero regole per evitare tutto questo. Già dal 2006 sono state infatti fissate precise disposizioni sulla presenza dei politici in televisione anche prima del periodo elettorale regolato dalla legge sulla par condicio. In particolare, con la delibera 22/06 del 1 febbraio 2006 l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha chiarito che i principi in materia di comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione devono essere applicati anche nei periodi non elettorali. Si tratta degli articoli 3 e 7, del testo unico della radiotelevisione (d.lgs. n. 177/2005), norme quest’ultime che tendono ad assicurare che anche nei periodi pre–elettorali, cioè quelli comprendenti i 30 giorni anteriori alla data prevista per la convocazione dei comizi elettorali (periodo in cui ci troviamo) le necessarie condizioni di imparzialità. In base a queste disposizioni le trasmissioni di informazione, compresi i telegiornali, le rubriche e le trasmissioni di approfondimento, sono tenute ad assicurare l’equilibrio delle presenze politiche, i conduttori dei programmi devono avere un comportamento imparziale e nelle trasmissioni di intrattenimento va evitata la presenza di politici, salvo che essa non sia giustificata dalla loro specifica responsabilità. Per la violazione di questi principi è poi previsto un presidio sanzionatorio consistente nell’adozione di misure di riequilibrio e in pesanti multe.