Il consigliere comunale firmò un'impegnativa su carta bianca prima di essere eletta. Ma non lascia e passa al gruppo misto. Il pressing del Pd per farne "l'esempio di non democrazia" all'interno del Movimento 5 stelle
Mi impegno a dimettermi se dovessi entrare in disaccordo con il Movimento 5 stelle e a non passare a nessun altro gruppo. Firmato: Federica Salsi. La lettera, argomento di discussione su Facebook, è datata maggio dello scorso anno, poco prima delle elezioni dove Salsi è stata candidata ed eletta con il Movimento 5 stelle. Un’impegnativa in carta bianca, ma firmata da tutti coloro che hanno gravitato attorno al Movimento 5 stelle, consiglieri comunali o di quartiere.
Così, con in mano questo documento, i grillini di ferro contestano l’annuncio di Salsi che, seppur espulsa dal Movimento, ha detto di aver fatto richiesta per passare immediatamente al gruppo misto. E non solo: il consigliere comunale di Bologna è corteggiata in maniera plateale dal Pd che ne vorrebbe fare la vittima della “mancanza di democrazia all’interno del Movimento 5 stelle”.
A tirar fuori la carta è stata il consigliere del quartiere Panigale a Bologna, Serenza Saetti, capofila dei fedelissimi di Grillo, che già poco dopo la partecipazione di Salsi a Ballarò ne aveva chiesto le dimissioni. Saetti ha diffuso una copia del testo sul suo profilo Facebook, lasciando in allegato un commento al veleno: “Ecco qui la coerenza di Federica Salsi. La lettera fu corretta in egual modo per tutti i consiglieri comunali prima della firma. La signora se non fosse stata candidata nella lista civica promossa da Beppe Grillo non sarebbe mai stata eletta”.
La lettera parla chiaro: dimissioni obbligatorie in caso di divergenze con il Movimento di Grillo e nessuna ipotesi di passaggio ad altri gruppi, compreso quello misto. E se è ovvio che si tratta di una dichiarazione d’intenti con nessun valore legale, in questi giorni viene comunque sventolata dai nemici di Salsi, per spingerla a fare un passo indietro. E non è escluso che al gruppo si uniscano presto altri attivisti, pronti a chiedere a Salsi una prova di coerenza.
Quell’impegno pre-elettorale, dunque, potrebbe rimescolare le carte sul tavolo dei 5 stelle, facendo saltare il passaggio al gruppo misto. Prima che si scatenasse la discussione sulla lettera, Salsi infatti sembrava decisa a continuare la propria attività in consiglio. Anche senza logo. “Il mio nome e la mia attività politica per il futuro non voglio associarla al nome di Beppe Grillo del quale non condivido l’operato degli ultimi mesi – aveva scritto nel forum del gruppo bolognese dei 5 stelle – Il metodo con cui sta portando il M5S alle elezioni nazionali è molto distante da quanto ha sempre asserito”.
Per questo, aveva concluso Salsi, “porterò a termine il mio mandato senza un patacchino. Per me non ci sono problemi. Quello che conta è il contenuto e la bontà delle proposte per i cittadini”. Poche ore dopo però i piani non apparivano più così chiari. Tanto che la conferenza stampa convocata dal consigliere comunale proprio per spiegare i dettagli del suo trasferimento al gruppo misto è stata annullata in tutta fretta, e senza specificare i motivi. Un gesto interpretato da alcuni militanti come preludio di un suo definitivo abbandono.