Quiz al concorsone per gli insegnanti; premessa: “Pamela, Fiona e Gina, sono tre ragazze newyorkesi. Stanno prendendo il sole in una piscina della loro città. Pamela indossa un costume intero. Fiona legge un libro, Pamela e Gina sono cugine”.

La risposta esatta, come ci racconta Alex Corlazzoli nel suo blog, andava scelta tra quattro conclusioni: “Fiona è una studentessa universitaria;  Pamela è grassa; a Roma non sono le 9 del mattino; Pamela e Fiona sono cugine”.

Seguono un bel po’ di commenti sdegnati per l’astrusità e l’assurdità del quiz, e un altro bel numero di messaggi di lettori che, al contrario, lo considerano un buon test per valutare la capacità di ragionare logicamente o che, come scrive Fabio Scacciavillani, ritengono che “onestamente, il quiz è abbastanza elementare” e non vedono “nulla di scandaloso nel pretendere che un educatore sappia cos’è il fuso orario”.

Eppure in questo quiz, che non è né stupido né assurdo, se non nel senso che vi chiede di isolare ed eliminare alcune frasi assurde, c’è qualcosa di più della pretesa che un educatore sappia cos’è il fuso orario. C’è anche la pretesa che sappia individuare, in un coacervo di notizie inutili, le poche informazioni che gli saranno indispensabili per arrivare alla risposta.

Essere capaci di farlo e riuscire a spiegare come farlo ad altri esseri umani non è una sciocchezza e sarebbe un risultato eccellente per un insegnante. Pensate alle applicazioni che l’apprendimento di un metodo simile potrebbe avere in un mondo sovrainformato e male informato come il nostro. Sarebbe non solo un corso di geografia, ma soprattutto di educazione civica. Pensate alle dichiarazioni in campagna elettorale sottoposte al vaglio di questo metodo: che cosa e quanto ne resterebbe? Applicatelo alle balle che ci vengono inflitte nei nostri orribili talk show e avrete dei cittadini e degli elettori più consapevoli.

Il quiz è scarno e la materia è ridotta all’osso in modo che, nel giro di pochi secondi, vi possiate rendere conto della pazzia di alcune risposte. Ciò non toglie che vi sia del metodo in quella pazzia e che, con qualche orpello in più, un oratore disonesto riuscirà a mascherare la pazzia travestendola con panni apparentemente logici.

Si tratta, in fondo, della stessa teoria del sillogismo svirgolato elaborata dal prof. Pennypeepy dell’Università di Notre Dame a proposito delle campagne elettorali di Silvio Berlusconi, ma nulla vieta di applicarla in tutti i casi in cui si rendesse opportuno. Secondo Pennypeepy “il principio analogico fondamentale del Berlusconi sarebbe il seguente: “siccome è evidente che mi sono arricchito quando non potevo fare proprio tutto quel che volevo, a maggior ragione quando sarò al potere arricchirò tutti voi”. La premessa avrebbe dovuto logicamente portare alla conclusione “quindi quando potrò fare quello che voglio mi arricchirò ancora di più”, ma bisogna ammettere che la conclusione usata da Berlusconi aveva certamente più appeal per quelli che ricchi non sono. Il sillogismo svirgolato di Berlusconi evocava un ragionamento del tipo “se seguirete sempre Taricone al Grande Fratello diventerete come lui, pettorali compresi”, ciò che non corrisponde alle regole della logica, mentre sullo stesso principio di analogia si poteva costruire anche il seguente ragionamento (certamente errato): “io ho avuto successo pur essendo molto piccolo, se votate per me diventerete piccoli come me”.

Ora analizzate il quiz del concorsone: c’è Pamela che indossa un costume intero, quindi –> Pamela è grassa. Sottinteso: le donne grasse sperano di apparire più slanciate e attraenti indossando un costume intero. Non si tiene conto di tutte le donne magre che indossano un costume intero perché quest’anno il bikini non va di moda, o perché amano tuffarsi e, con il due pezzi, temono di perdere la parte inferiore del loro bikini, e quindi potrebbe anche darsi che –> Pamela sia una fashion victim o che –> Pamela sia una tuffatrice.

Poi c’è Fiona che legge un libro, quindi –> Fiona è una studentessa universitaria. E’ vero che le studentesse universitarie sono solite leggere libri, tuttavia molte altre donne che non sono studentesse universitarie leggono libri: quasi tutte, ad eccezione delle donne analfabete. Quindi l’unica cosa che si potrebbe dire con sicurezza di questa Fiona sarebbe: –> Fiona non è analfabeta, una conclusione che però non compare fra le quattro possibili risposte al test.

Inoltre sappiamo che Pamela e Gina sono cugine: dunque anche –> Pamela e Fiona sono cugine? Qui manca un’informazione necessaria: Gina e Fiona sono tra loro sorelle?  Oppure: sono fra loro sorelle o fratelli i genitori di Pamela, Gina e Fiona? Nemmeno il ministro Profumo pretenderebbe da un insegnante italiano la conoscenza dei rapporti di parentela che intercorrono tra i genitori di Pamela, Fiona e Gina ed è chiaro che, senza conoscerli, nessuno può affermare con sicurezza che Pamela e Fiona sono cugine.

In realtà le uniche informazioni utili per rispondere al quiz sono 1) che “Pamela, Fiona e Gina, sono tre ragazze newyorchesi” e 2) che “stanno prendendo il sole in una piscina della loro città” e siccome, da parte di un insegnante, si presuppone la conoscenza, anche approssimativa, dei fusi orari di New York e Roma, la risposta da scegliere era  –> a Roma non sono le 9 del mattino.

Ma forse anche no, perché Pamela, Fiona e Gina sono tre buontempone che prendono il sole artificiale in piscina, di notte, e stanno solo cercando di speculare contro gli insegnanti precari italiani, proprio come certi loro connazionali che, a dar retta ad alcuni nostri politici, muovono la speculazione finanziaria contro l’Italia.

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