“Ci sono posti che vedi una volta sola e ti basta… e poi c’è Napoli”. Così John Turturro apriva il suo docu-film, “Passione”, un viaggio nel cuore della melodia napoletana. “Turturro aveva in mente – spiega il critico e direttore artistico Federico Vacalebre (che abbiamo intervistato) – che dal film dovesse nascere uno spettacolo, una sorta di progetto “Buenavista social club” alla rovescia (dal film al tour)”. Ebbene quello spettacolo, dopo aver girato l’Italia, è diventato un disco doppio (uscito il 27 novembre scorso): “Passione Tour – Live in Naples” (Arealive, 2012). Un disco musicalmente più ricco della stessa colonna sonora del film. Sono infatti 26 le canzoni riarrangiate e reintepretate nei concerti del 2011 all’Arena Flegrea e al teatro Trianon di Napoli. Un cast d’eccezione che ha fuso il meglio della musica napoletana e non: Beppe Barra, M’ BarKa Ben Taleb, Misia, Pietra Montecorvino, Gennaro Cosmo Parlato, Monica Pinto degli Spakka-Neapolis55, Raiz e James Senese. Bellissima la versione popolare di “Sanacore” e l’inedita “Brigante/Suddd” in cui si fondono e rincorrono le due ugole veraci di Raiz e Pietra Montecorvino, lei struggente, anche in “Carmela”. Senza parlare dell’ormai celebre versione napoletana di “Bocca di Rosa”, commissionata dallo stesso De Andrè al M° Beppe Barra. E poi la storia del neapolitan power con “Campagna” e la commovente “Malasorte” dei “Napoli Centrale” dell’inarrivabile James Senese, sino ad arrivare a “Nun te scurdà” degli Almamegretta. Un disco live che raccoglie le emozioni di un Tour unico. Un disco da possedere e regalare a chi ama la Musica!
L’idea è nata da John e così Luca Nottola di Arealive, mi ha proposto di produrre lo show. Abbiamo verificato le disponibilità degli artisti (economiche, logistiche, tecniche) e messo in piedi un cast straordinario ed una band che raccoglie trent’anni e passa di neapolitan power, diretta da Gigi De Rienzo. Io ho scelto i brani nuovi da introdurre, disegnato la scaletta, interfacciandomi con John, presente al debutto nel luglio 2011 al festival folk di Loano, e con gli artisti stessi. Lunghe prove, ormai due anni di tour, con ripetute ed esaltanti esperienze napoletane (due volte al Trianon, un’Arena Flegrea tutta esaurita, un Arenile con 5-6.000 ragazzi a ballare orgogliosi), il doppio cd dal vivo.
Quali saranno i prossimi appuntamenti e sorprese?
In primavera ci aspetta un tour in Oriente, poi stiamo programmando la prossima stagione teatrale, soprattutto nel centro-nord. Il cd è tra i più venduti in Campania in questo periodo, va bene anche nel resto d’Italia e sul digitale, e stiamo valutando l’ipotesi di produrre anche un dvd del tour. Intanto Almamegretta e Raiz vanno a Sanremo, Fausto Mesolella pure, come autore e chitarrista di Maria Nazionale, vedremo che cosa succederà: “Passione tour” è un work in progresso kolossal, perdere, per esigenze singole, un tassello, ci costringe a riscrivere lo spettacolo, aggiungere, togliere. Ma lo facciamo volentieri se, com’è successo con le ultime repliche al Trianon, il motivo sta nel successo dei protagonisti del film/spettacolo: stavolta M’Barka Ben Taleb non c’era perché sul set del nuovo film di John Turturro, con Woody Allen e Sharon Stone. Inevitabilmente, continueremo a cambiare repertorio, rilanciando classici napoletani dimenticati e perle recenti persino più misconosciute, ma potremmo anche trovarci a rimaneggiare il cast, senza mai rinunciare alla passione, all’intensità, al sapore moderno-antico, alla collaborazione tra musicisti e cantanti che è al cuore di uno spettacolo ormai di culto.
Ci sarà il continuo di passione? Se si cosa dobbiamo aspettarci?
Non lo so. Ogni tanto se ne parla, ma la crisi ha colpito anche il cinema. Intanto, però, sono usciti il film di Luglio su Gragnaniello, di Demme su Avitabile… Se mai uscisse Passione 2 credo che sarà un altro pezzo del mosaico di cantaNapoli raccontato con passione, again, sincerità, curiosità, profondità, capacità di sguardo e di visione, oltre che con straordinari protagonisti ed emozionanti immagini d’archivio.
In che modo avete scelto le canzoni e le voci che le hanno interpretate?
Ci sono le canzoni clou del film, le canzoni clou dei singoli repertori, le canzoni che servivano a me per narrare l’unicum che chiamiamo canzone napoletana e che tiene insieme Di Giacomo e Daniele, Viviani e gli Almamegretta, una saggia miscela tra antico e nuovo, melodico e ritmico, versi d’amore e d’altro. Poi abbiamo, piano piano, aggiunto classici che si adattavano al nostro percorso, alla disponibilità di otto voci e, quindi, alle possibilità di duetti, trietti, quartetti e quant’altro… E cose più nuove, che ci piaceva avere nello show, magari anche perché per un motivo (“Caruso”) e un’altra (“Cu’mme”) non erano riuscite ad entrare nel film. Il processo di scelta, nei duetti, negli arrangiamenti, nella costruzione di scaletta è frutto del mio gusto, filtrato dai feddback di pubblico e di critica e dalle richieste dei cantanti. Molto è nato anche per caso: “Brigante se more” è stata una mia richiesta, Pietra Montecorvino e Raiz l’hanno accolta molto volentieri e durante le prove hanno scoperto che “Suddd” ci stava dentro benissimo e così è diventata un singolo in testa alle classifiche delle radio che trasmettono musica napoletana 24 ore su 24.