Il settimanale del gruppo Mondadori, di proprietà della famiglia Berlusconi, si scaglia in un servizio contro il 'look' del pm del processo Ruby. E usa la stessa tattica adottata nei confronti di Mesiano, il giudice che condannò Fininvest a risarcire De Benedetti
Basta buttare un mozzicone di sigaretta a terra e indossare calze a righe per meritarsi un servizio su Chi. Specie se la protagonista è Ilda Boccassini, pm nel processo Ruby che vede imputato l’ex presidente del Consiglio. Il settimanale del gruppo Mondadori, di proprietà della famiglia Berlusconi, ha dedicato alcune pagine al magistrato antimafia dal titolo “Shopping di classe” in cui immortala la pm mentre “depone con cura un pacchetto in un sacchetto più grande”. E aggiunge: “Come si può notare con altrettanta cura ‘depone’ in terra la bionda lasciata a metà”.
Oltre al mozzicone lanciato a terra, Chi punta il dito contro l’abbigliamento della Boccassini e in particolare contro “le calze in lana multirighe, 21 euro”, a cui si aggiungono il cappotto e anche la sciarpa “reinterpretazione della smorfia napoletana, in modal e seta, 300 euro”. Un attacco al look che replica la ‘tattica’ usata nei confronti di Raimondo Mesiano, il giudice che ha condannato il gruppo Fininvest a versare alla Cir di Carlo De Benedetti 750 milioni di euro. Oggetto del risarcimento era il lodo sul controllo del pacchetto azionario della Mondadori, che si era concluso nel 1990 a favore del gruppo Fininvest in seguito alle mazzette versate ad alcuni giudici romani. Nel 2009, Canale 5 gli dedicò un servizio in cui il giudice fumava qualche sigaretta, andava dal parrucchiere e si sedeva su una panchina. In più, indossava calzini azzurri con mocassini bianchi. Tutti elementi descritti nel servizio come “stranezze”.