L'annuncio lo dà lo stesso Roberto Balzani sulla sua pagina Facebook. "Mi hanno recapitato un avviso di garanzia. Sono a disposizione della magistratura per dimostrare la correttezza del mio comportamento. Punto". Le indagini si riferiscono alle sue apparizioni alla trasmissione locale Casa Comune
Interviste a senso unico e soldi pubblici a Forlì: l’inchiesta della procura avanza e il sindaco Roberto Balzani, del Pd, si ritrova indagato per peculato.
L’ufficio del procuratore capo Sergio Sottani aveva aperto ad inizio autunno un’inchiesta sui contributi del Comune finalizzati all’acquisto di spazi televisivi, sull’emittente Videoregione, relativi alla trasmissione “Casa Comune”. Le indagini, condotte dal sostituto procuratore Filippo Santangelo, hanno inguaiato Balzani solo negli ultimi tempi.
È stato lo stesso sindaco a dare l’annuncio ieri verso le 22.30: “Questa sera, verso le ore 18.30, mi è stato recapitato un avviso di garanzia da parte della procura della Repubblica (pm incaricato: dottor Santangelo). Oggetto: ipotesi di reato: peculato. Perché? Avrei usato- riporta Balzani- la trasmissione ‘Casa Comune’ per ‘propaganda politica personale e per curare la (mia) immagine politica e personale’. Due volte personale. Sono a disposizione della magistratura per dimostrare la correttezza del mio comportamento. Punto”.
Che cos’è “Casa Comune”? Si tratta del format, ben conosciuto in città e nel comprensorio, dove Balzani viene periodicamente intervistato da giornalisti locali su questioni di attualità e senza il contraddittorio con altri esponenti politici. “Casa Comune” ha cadenza quindicinale e “viene messa in onda su Videoregione a seguito di un confronto concorrenziale fra emittenti del territorio svoltosi nei mesi scorsi”, si legge sul portale comunale “Informa Forlì”. Nel corso della trasmissione, fra l’altro, tutti possono aprire un confronto diretto con il sindaco attraverso le domande più gettonate sul suo profilo Facebook. Per proporre quesiti a Balzani, in alternativa, è possibile anche contattare direttamente la redazione dell’emittente. Le risorse pubbliche del Comune di Forlì destinate alle trasmissioni a pagamento in questione ammontano, per quanto riguarda il 2012, a circa otto mila euro.
In questi mesi la procura forlivese si è mossa con una certa discrezione, anche se a fine ottobre risultò che il commissario di polizia giudiziaria Claudio Di Marco aveva interrogato un componente dell’ufficio di gabinetto del sindaco. A riferire in procura era stato chiamato Massimiliano Cescon, giovane collaboratore di Balzani che si occupa di comunicazione integrata anche sui social network.
Al di là dell’inchiesta su Balzani, quando scoppiò la polemica delle interviste a pagamento alla Regione Emilia-Romagna, la scorsa estate, il territorio forlivese venne interessato dal caso di Thomas Casadei, il consigliere regionale del Pd che confermava l’esistenza di “un regolare” contratto con l’emittente Teleromagna per il programma “La mia regione”.