Politica

Mance, tasse e meno soldi per la Sla: è l’atto finale della legge di stabilità

Il testo approvato venerdì spazia dalla scuola alla sanità, passando per l'Ilva, i poker live e la Tobin Tax. Ecco nel dettaglio cosa prevede l'ultima fatica del governo Monti

La legge di stabilità è stata approvata venerdì, con la 52esima fiducia. Ecco cosa prevede.

L’Iva. L’aliquota del 21% aumenterà di un punto a luglio, quella del 10, invece, rimarrà invariata. Restano ferme anche le aliquote Irpef.

Sla. I fondi per i malati di sclerosi e gli altri disabili gravi ammontano a 115 milioni: Fornero e Balduzzi ne avevano promessi 200. Le associazioni: “È un’azione indegna, a dir poco stomachevole: ci hanno preso in giro”.

Detrazioni. Aumentano quelle per i figli: da 900 a 1.220 per quelli sotto ai tre anni, da 800 a 950 euro per gli altri. Crescono di 400 euro anche gli sconti fiscali per figli disabili. Cancellati tetti e franchigie sugli sconti fiscali proposti dal governo.

Esodati. Il ddl Stabilità ne tutela altri 10.130, il che porta il numero complessivo dei cosiddetti “salvaguardati” a circa 130 mila: prendendo per buoni i numeri della Ragioneria ne restano senza copertura almeno altrettanti.

Cigs. I fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga nel 2013 sono stati portati a 1,7 miliardi: quest’anno la spesa dovrebbe superare i due miliardi, forse dunque mancheranno un po’ di soldi.

Produttività. Al contratto che la incentiva vanno due miliardi in tre anni.

Province. Resteranno tutte almeno per il 2013, come pure le Prefetture: il governo ha congelato la riforma per un anno visto che il Parlamento non ha fatto in tempo ad approvarla.

Comuni. Il governo ha stanziato circa 1,2 miliardi per allentare il patto di stabilità interno: i sindaci sostengono, però, che questi fondi non compensano neanche da lontano i tagli approvati.

Tares. La nuova tassa sui rifiuti e i servizi comunali partirà da marzo e si pagherà in tre rate. La base di calcolo sono i metri quadri calpestabili della casa come accade per l’Imu: previsti rincari dal 20% in su per i cittadini.

Tobin Tax. La nuova formulazione del governo, in sostanza, esonera le banche dal pagamento per le loro operazioni in derivati (esclusi quelli azionari, che sono poca cosa). Così l’esecutivo mette a rischio il gettito stimato (1,1 miliardi).

Monti bond. Passano i 3,9 miliardi di prestito a Monte Paschi (nel frattempo è giunta anche l’approvazione temporanea della commissione Ue), che potrà emettere i relativi bond dal 1 marzo.

Pensioni. Le ricongiunzioni dei contributi versati ad enti diversi saranno gratuite.

Zone terremotate. Rinviato a dicembre il pagamento delle tasse per i lavoratori; le aziende che hanno avuto danni anche indiretti (diminuzione del giro d’affari) avranno accesso a mutui garantiti dallo Stato per pagare le imposte.

Proroghe. Una parte delle “mille” del famigerato decreto sono finite qui dentro: va citata almeno quella degli sfratti fino a giugno, quella al 31 luglio per i precari della P.A. in servizio da oltre 36 mesi e quella a tutto il 2013 del divieto per chi possiede più di un canale tv di acquistare giornali.

Tav e Mose. Pioggia di fondi su queste due grandi opere: per il corridoio Torino-Lione il governo Monti ha stanziato 2,8 miliardi da qui al 2026 (700 milioni fino al 2015, poi 150 milioni l’anno); il sistema delle dighe mobili di Venezia, invece, porta a casa oltre un miliardo in quattro anni.

Università. Solo 100 milioni per il Fondo di finanziamento. Il ministro Profumo ne aveva chiesti almeno 400 pena il default degli atenei.

Scuole e policlinici privati. Alle prime vanno 223 milioni, ai secondi 52,5, cui vanno aggiunti 12,5 milioni per il Bambin Gesù di Roma e 5 al Gaslini di Genova.

Finmeccanica. Avrà a disposizione 8,4 miliardi in 16 anni grazie al rifinanziamento della legge per lo sviluppo delle industrie del settore aeronautico.

Poker live. Il Tesoro sta valutando di abolire la possibilità di aprire nuove mille sale, che comunque è presente nella legge.

Legge mancia/1. Diluvio di minifinanziamenti: dai 60 milioni per l’editoria agli 80 per la Pedemontana piemontese, dai 30 per la Tirreno-Adriatica ai 20 per il “grave dissesto idrogeologico” dell’Abruzzo. Milioni pure per gli esuli istriani e la minoranza italiana in Slovenia e Croazia (15), per l’Ice (10), il terremoto del Belice del 1968 (10), gli aerei anti-incendio della Forestale (5), lo sviluppo turistico della Basilicata (5), l’integrazione delle terme nel Sistema sanitario (4).

Legge mancia/2. Non mancano nemmeno i microfinanziamenti: un milione va al bicentenario verdiano e al settantesimo della Resistenza. L’Unido-Itpo (Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti) avrà 600 mila euro, 200 mila euro la basilica di San Francesco d’Assisi e 130 mila il Castello di Udine.