L'accusa è di appropriazione indebita. Alle già sofferenti casse del tempio della lirica parmigiana, l'uomo nel provvedere a ricaricare ogni giorno l'affrancatrice automatica della struttura, cambiava i soldi e ne destinava alla macchina solo una parte, tenendo il resto in contanti per sé
Quasi mezzo milione di euro sparito in cinque anni dalle casse della Fondazione Teatro Regio di Parma. A gravare sui conti in rosso del teatro cittadino, che arranca tra soci sostenitori in fuga e ricerca di nuovi partner, c’è anche l’ammanco causato da un dipendente del Regio, che anno dopo anno si è intascato un vero e proprio tesoretto ai danni del tempio della lirica. Soldi che in teoria dovevano essere utilizzati per il lavoro ordinario della Fondazione, e che invece sono andati “persi” tra un assegno e l’altro, per finire nelle mani del funzionario. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo con l’accusa di appropriazione indebita.
Il metodo escogitato dal dipendente era molto semplice: tra i vari incarichi che gli erano affidati, c’era anche quello di provvedere a ricaricare l’affrancatrice automatica in uso al Teatro Regio. Ma invece di versare l’intera somma che gli veniva consegnata dai dirigenti, il dipendente del teatro cittadino cambiava i soldi e ne destinava alla macchina solo una parte, tenendo il resto in contanti per sé. Nel giro di cinque anni così si sono volatilizzati circa 480mila euro dai conti della Fondazione, senza che nessuno si sia mai accorto di nulla.
I fatti risalgono infatti al passato e si sono ripetuti per diversi anni per cifre non di poco conto, ma il caso è stato scoperto solo qualche settimana fa. A confermare la notizia, anticipata da un quotidiano locale, è stato il