Il segretario di Stato ai microfoni del Tg1, pur senza far riferimento esplicito al Professore, ha ricordato l'urgenza della "volontà di fare il bene comune". Marco Tarquinio, direttore del quotidiano della Cei, ha invece scritto di condividere "molte delle impegnative cose" del premier uscente, definito "centrista radicale"
Prende sempre più forma il centro che si schiera a sostegno del Professore e dopo l’endorsement di Pierferdinando Casini, arriva quello dei vescovi italiani. A parlare è stato il cardinal Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano che, senza fare un’esplicita allusione a Monti, ha ricordato che “non basta parlare, non basta fare promesse, non basta nemmeno proferire denunce sulle stridenti ingiustizie se invece non c’è una presa di coscienza più viva sulle proprie responsabilità e se non c’e accanto a questa responsabilità la volontà di fare e di fare il bene comune“. Un ‘bene comune’ che Mario Monti ha nominato anche nella conferenza stampa di fine anno, in cui ha parlato di politica a servizio dei cittadini. Alle dichiarazioni di Bertone si è aggiunto poi l’editoriale di Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire, che ha esplicitamente espresso il sostegno al premier uscente: “Stimiamo, non da oggi, la linearità di pensiero e di condotta di Mario Monti”, ha scritto sul giornale della Cei, che invita “chi ha idee, energie, umiltà e responsabilità sufficienti per aiutare il ‘centrista radicale’, il moderato e riformista Monti che in questi mesi ha lavorato a Palazzo Chigi a rendere esplicita la propria rinnovata disponibilità di servizio, chi sogna un’altra politica e un’altro bipolarismo rispetto a quello degli ultimi 18 anni, chi è disposto ad aiutare l’Italia a incamminarsi su una via nuova e ben tracciata ha occasione e motivi per farsi sentire. E, a sua volta, farsi apprezzare”. Insomma, un cambio di rotta rispetto ai due decenni in cui il dibattito politico è ruotato intorno alla figura di Silvio Berlusconi.
Ai microfoni del Tg1, Bertone ha inoltre commentato la situazione del Paese e di questo Natale, diviso tra crisi economica e campagna elettorale: ”E’ un momento molto difficile – ha detto-, lo sento anche dalle molte famiglie che chiedono aiuto, io vorrei sottolineare subito una cosa, se il tessuto sociale delle nostre comunità non si è ancora lacerato inesorabilmente questo è merito soprattutto del valore portante delle famiglie”. Il quotidiano dei vescovi, invece, pone l’accento su ”serietà e chiarezza, oltre ogni convenienza” e Tarquinio dice di “condividere” “molte delle impegnative cose” dette dal premier dimissionario e di “apprezzare specialmente le pressanti sottolineature sulla grande questione dell”inverno demografico’ di un’Italia sempre più vecchia”, che “non riesce a mettere al mondo figli”, e sulla questione “del ruolo da protagonista che la donna (…) deve poter svolgere”.
“Non sapremmo dire, oggi, a caldo – scrive il direttore del giornale dei vescovi – quanto sarà raccolto dell’esigente appello che il professor Monti ha rivolto alle forze e ai soggetti sociali e politici”, ma “pensiamo che sia un appello serio e utile. E sappiamo che il ragionamento di Monti somiglia ai pensieri, alla fatica e alle attese di tanti italiani”. Quanto a un possibile impegno diretto di Monti “nell’agone politico”, “ci pare di capire – afferma Tarquinio – che, in cuor suo, Mario Monti una scelta l’abbia già fatta: tra una convenienza personale e una scelta moralmente motivata un uomo che, come lui, ha un’idea alta e popolare – in ogni possibile senso – della convivenza civile e della politica non può avere troppi dubbi. Ma, come noi, anche il professore sa che nessuno può compiere da solo un’impresa comunitaria. E che ci sono fasi della vita dei Paesi (…) nelle quali forze alternative coniugano i propri sforzi anche solo su temi ben definiti nel nome dell’interesse nazionale. Ma perché questo accada, in Italia, occorre che ci siano almeno due buoni e grandi pilastri in un quadro politico rinnovato”.