Il governatore ha illustrato all'Assemblea regionale le sue dichiarazioni programmatiche: "Bisogna cacciare la mafia dalla Sicilia". Annunciati tagli alla spesa per un miliardo di euro: "Lo stato sociale non sarà toccato, ma saranno eliminati alcuni sprechi"
“Bisogna cacciare la mafia dalla Regione siciliana”. Il messaggio di Rosario Crocetta è chiaro: “La mafia deve essere cacciata dagli appalti e dai subappalti. Le imprese che denunciano il pizzo, invece di essere discriminate, come accade oggi, riceveranno sostegno pubblico”. Una promessa forte, quella del governatore della Sicilia, che in mattinata ha illustrato il suo programma all’Assemblea regionale. Per il presidente la struttura amministrativa “dev’essere più snella e meno costosa e in grado di rispondere ai cittadini e alle imprese. Fondamentale il codice etico, all’insegna della legalità e trasparenza, dell’abolizione delle incompatibilità”. Secondo Crocetta bisogna limitare il ricorso al personale esterno “se non dopo un’attenta valutazione” e ha garantito che i dirigenti generali “non saranno più contrattualizzati dagli organi politici, la loro nomina avverrà in base alle competenze“.
Crocetta ha comunicato all’Assemblea di avere chiuso la programmazione dei fondi Ue per il periodo 2012-2014 per una spesa di 6 miliardi di euro. I fondi saranno impiegati nelle aree di crisi come Termini Imerese e per sostenere le imprese che operano nelle zone colpite da calamità naturali, ma anche per finanziare misure a favore delle fasce deboli, del precariato, della diversabilità. Un’attenzione particolare sarà dedicata anche ai trasporti, in particolare ai collegamenti nord-sud e a quelli con l’aeroporto di Comiso in provincia di Ragusa. Altri 6 milioni, ha annunciato il governatore, saranno sbloccati dal “patto dei sindaci” per l’energia eolica. “Molte opere – ha detto Crocetta – possono essere subito appaltate perché ci sono i progetti esecutivi”.
Tra le opere pianificate c’è anche l’alta velocità. Crocetta è sicuro: “Non sono promesse né sogni, ma programmazione concreta che viene fatta dalla Regione con lo Stato. Nei giorni scorsi ho incontrato Moretti delle Ferrovie e il ministro Barca e posso dire che a gennaio chiuderemo la programmazione sulla prima parte che riguarda le ferrovie siciliane. Avremo il doppio binario nella Palermo-Catania e nel tratto Enna-Catania. L’obiettivo sarà di arrivare in 5 anni di abbattere di almeno un’ora e mezza il tempo che ci vuole per arrivare da Palermo a Catania e collegare i due aeroporti in un ora e venti”. Per quanto riguarda le grandi vertenze del lavoro in Sicilia, Crocetta ha detto: “Affronteremo la vertenza Fiat, Keller, Cantieri navali, aziende chimiche siciliane e varie nei primi mesi del 2013”.
In termini di spending review, il presidente ha annunciato un taglio alla spesa di un miliardo di euro. Il governo approverà mercoledì il bilancio di previsione per il 2013 in giunta, assieme all’esercizio provvisorio, in modo da portare il documento contabile in assemblea regionale per l’approvazione entro il 31 dicembre. Crocetta non è entrato nei dettagli, ma ha assicurato che “lo stato sociale non sarà toccato” e che “saranno eliminati alcuni sprechi”. Il governatore è convinto che questi tagli “daranno credibilità” alla Sicilia “di fronte all’Unione europea, al governo nazionale e ai mercati”. “Bisogna essere leali e sinceri. Se sono stati prodotti 5 miliardi di debiti, significa che la Regione spende più di quanto incassa, questo meccanismo va interrotto”.