L'ex presidente del Senato attacca l'attuale premier definendo la sua conferenza stampa come un "manifesto per la candidatura". Camusso (Cgil): "il primo ministro è come la Thatcher, sul lavoro sbaglia tutto". Ciampi: "E' una spanna sopra gli altri"
Renato Schifani attacca Mario Monti: “Non credo che la conferenza stampa sia stato un appuntamento istituzionale. Ha fatto una conferenza politica dove ha lanciato un manifesto per una candidatura. Credo che sarebbe stato meglio fare questo in altre occasioni”. Secondo l’ex presidente del Senato “è strana una conferenza stampa di un premier che attacca l’ex premier” e aggiunge che gli attacchi a Silvio Berlusconi sono apparsi fuori luogo. Schifani critica poi la gestione del periodo elettorale da parte di un governo tecnico. “Gli ultimi presidenti del Consiglio che lo hanno fatto sono stati Prodi e Berlusconi, ma loro avevano vinto le elezioni. Non mi sembra che esista un precedente di governo tecnico che abbia gestito la campagna elettorale”.
Durissime anche le parole di Fabrizio Cicchitto: “Monti ha completamente disatteso il discorso sviluppato a Bruxelles in sede Ppe, dove si era parlato di un suo ruolo di federatore del centro e del centrodestra”. E’ quanto si legge in una nota del capogruppo Pdl alla Camera. “Al di là della singolare durezza, al limite dell’arroganza, con cui il presidente Monti ha espresso la sua posizione politica e ha rivendicato un anno di governo fatto tutto di luci senza alcuna ombra per ciò che riguarda il futuro si apre un interrogativo politico di notevole rilievo. Infatti – continua – nella sua intervista alla stampa estera e poi a Lucia Annunziata di fatto il presidente Monti ha indirizzato ai centristi il suo messaggio politico e programmatico attaccando frontalmente il Pdl e dando anche qualche bacchettata alla sinistra. Invece, nell’intervista a Eugenio Scalfari egli ha ipotizzato una alleanza del centro con la sinistra”.
Anche Angelino Alfano si è pronunciato in difesa dell’ex premier definendo le parole di Monti “uno sfogo ingeneroso nei confronti di Berlusconi”. “Sono stati tredici mesi di collaborazione e di rapporti personali cordiali – ha proseguito – Per cui le parole del presidente del Consiglio sono state connotate a mio avviso da un eccessivo livore, soprattutto nei confronti di Berlusconi, che mai mi sarei aspettato. Anche sotto il profilo umano”. “Ho l’impressione – osserva poi Alfano – che il Professore sia pronto a dare un aiutino alla sinistra, ma noi faremo di tutto per tornare al governo”.
Nemmeno il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, è stata tenera nei confronti del professore. “Monti propone una ricetta vecchia di 30 anni” che “prevede il taglio delle retribuzioni e la riduzione di tutele nei contratti nazionali di lavoro. Una ricetta che abbiamo già conosciuto con la Thatcher, con Reagan, con il precedente governo italiano. Un programma che ha già dimostrato tutta la sua fallacia aumentando la precarietà e riducendo il valore delle imprese. Ho la sensazione che Monti insista su questa strada liberista anche perché non è abituato a misurarsi con la concretezza dei problemi del lavoro”. Lo ha dichiarato al Corriere della Sera. Secondo la Camusso “il governo tecnico serviva ma ora il Paese deve dare voce agli elettori”.
Sono invece di sostegno e fiducia le parole dell’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ”Sono certo che Mario Monti avrà un ruolo significativo nella vita del Paese. E’ di una spanna al di sopra degli altri”. Il senatore sul Messaggero ha dato “un giudizio certamente positivo, non dimentichiamo le condizioni di grave crisi in cui eravamo quando è nato l’attuale governo”. Secondo Ciampi, “e sempre possibile muovere critiche e dire che si poteva fare di più, per esempio sulla crescita, ma quel governo era l’unica soluzione possibile e ha corrisposto pienamente alle aspettative”.