Politica

Il povero candidato alle primarie per il Parlamento

Il povero candidato al Parlamento nel senso di partecipante alle primarie di Sel ha dovuto venerdì pomeriggio scegliere se candidarsi alla Camera o al Senato e le consultazioni convulse delle ultime ore non erano moltochiarificatrici.

“Dunque tieni conto che forse ne prendiamo tre, ma il prmo sarà indicato dal gruppo dirigente nazionale, quindi la seconda sarà donna, e tu se vinci le primarie maschili sei il terzo.”Ma se le vinco contro chi? Primarie maschili, primarie femminili. E’ la prima volta. Avremo quattro schede ciascuno, Camera maschi, Camera femmine, Senato maschi, Senato   femmine.  

Son le quote rose, non le scuole separate come ai tempi di una volta. E’ il  futuro? No si sa, ma ricorda molto lo sport. Cento metri maschili, cento femminili. Così alla fine ci son medaglie in ugual misura. Ma allora forse devo allearmi con una donna, tanto una che mi supera ci sarà comunque. Qualcuno fa il ticket, anche il quadriticket: alla Camera maschi vota Mario alla canera femmine Maria, al Senato maschi Mattia al Senato femmine Mattea.  

Però il ticket con cautela, perchè se a qualcuno Maria proprio non piace, a me Mario può convenre essere in buoni rapporti anche con Annamaria. Ciò chiarito, per così dire. il candidato ha cominciato a fare telefonate e mandare messaggi per le primarie, che il 29 si svolgono in Lombardia. E qui viene il bello. Certo che ti sosteniamo, dicono gli amici  e coloro che ti apprezzano per quello che hai fatto in campo pubblico. Si si, mettimi pure tra i tuoi sostenitori. Ma il sostenitore, la sostenitrice si scopre poi – quando magari ti han già dato il nome da esibire come fan – che sabato 29 saranno ovunque tranne che a casa loro, e quindi non potranno votare. E che tra quelli che non saranno via, moltissimi non erano andai alle primarie nazionali. Quindi secondo il regolamento, non potranno votare. Compresa l’amica yx che dopo averti promesso il sostegno è stata improvvvisamente candidata lei, dal Pd.

Chissà se, la candidata, almeno lei la lasceranno votare, anche se il 25 novembre e il 2 dicembre era all’estero senza connessione. E poi ci sono quelli che magari, con due ore di viaggio andata e due ritorno, sabato 29 potrebbero tornare a casa. Ma non sembra che lo faranno, per una primaria che non capiscono neanche tanto bene. Che faccio, ci litigo? Al mio matrimonio e al mio funerale non mancherebbero. Ma come faccio a dirgli che questo caso è più importante, perchè il loro voto mi manderebbe in Parlamento? E comunque  che faccio il giorno di Natale, li chiamo?

A tutto ciò possiamo aggiungere che non si sa ancora dove saranno i seggi e quanti saranno e se son vere le voci secondo le quali ci saranno gruppi “cammellati” e imprevedibili corsari che voteranno sia alle  primarie Pd che a quelle di Sel.
Con meno di quattro giorni effettivi di campagna elettorale, nella data singolarissima del 29 dicembre (solo l’Uzbekistan una volta, aveva fatto il primo turno delle parlamentarie tra natale e capodanno) son le elezioni primarie più strane del mondo.

P.s: La mia conclusione, però, non è disfattista. Si tratta pur sempre di una prima volta, non è vero che i gruppi dirigenti di Pd e Sel hanno agìto per autoriprodursi e basta. Hanno adottati dei principi di precauzione e di restrizione dell’elettorato attivo un po’ paradossali ma rispondenti a un timore reale. Il timore dell’irruzione di avventurieri o comunque di spregiudicati piccoli imprenditori di sè stessi. Che in qualche modo, possono  attirare e muovere elettori ben poco consapevoli. E’ poi anche vero che primarie organizzate su base locale possono non premiare persone molto utili nel prossimo Parlamento ma non in grado di vincere le primare locali. E’ quindi logico che alcuni capilista siano decisi in un ragionameto nazionale. Insomma, nonostante tutto, è una sperimentazione nella direzione giusta. Da analizzare con un po di ironia e cambiare in futuro..Mentre da Monti (sic) a Berlusconi  a Ingroia o chi per esso, assisteremo con ogni probabilità a liste fatte tutte dall’alto, con trattative imposizioni e bracci di ferro tremendi e frettolosi.

Ps2: Non sono io il candidato alle primare di cui conosco bene le traversie. E’ l’avvocato Paolo Oddi di Milano. Cercalo su Facebook.