Jacques Chirac, Mohamed Ali e Valerie Trierweiler, nobel per la pace, attori, scrittori e registi di diverse nazionalità invitano le Nazioni Unite ad adottare una risoluzione che permetta ai 17mila caschi blu nella regione della Repubblica democratica del Congo di agire
“Un dramma che la comunità internazionale potrebbe fermare”, se desse l’ordine ai 17mila caschi blu dispiegati nella regione di “fare il loro mestiere e compiere il loro mandato: portare la pace”. E’ l’appello per il Kivu, regione dell’est della Repubblica democratica del Congo, dove i ribelli “uccidono e stuprano” e ci sono “già milioni di morti e altre milioni di vite devastate”, che è stato lanciato da numerose personalità, tra cui Jacques Chirac, Mohamed Ali e Valerie Trierweiler, pubblicato da Le Monde nel giorno di Natale.
Con “acqua, sole e terre fertili, il Kivu avrebbe tutto per vivere felice”, ma “purtroppo per lui” è anche ricco di materie prime, che attirano “bande di mercenari e saccheggiatori di ogni specie che martirizzano la popolazione”, scrivono gli appellanti. “Alcuni squadroni, tra cui il gruppo chiamato M23, fanno incursioni a Goma e seminano il terrore nella periferia. Distruggono, uccidono e stuprano migliaia di donne e bambini”.
Davanti a tutto questo, denuncia l’appello, i 17mila caschi blu della missione Monusco, inviata nel 1999, “guardano e constatano” la situazione, mentre “aspettano una risoluzione del Consiglio di sicurezza che permetta loro di agire”. Oltre all’ex presidente francese e alla compagna dell’attuale capo dell’Eliseo, hanno firmato l’appello anche il premio Nobel per la pace liberiana Leymah Gbowee, l’ex presidente senegalese Abdou Diouf, attori, scrittori e registi di diverse nazionalità.