Politica

Elezioni 2013, Alfano avvisa la Lega: “Alleati o separati anche in Lombardia”

Aut aut del segretario del Pdl che però si dice ottimista su una possibile intesa nei prossimi giorni con il Carroccio: "Siamo in un recupero che ci può portare al successo e credo che sia un bene un'alleanza tra forze che hanno assicurato stabilità e riforme"

“O stiamo insieme in Lombardia e alle politiche, o restiamo separati in entrambi i luoghi di competizione elettorale”. E’ simile a un aut aut quello del segretario del Pdl Angelino Alfano, intervistato da Tgcom24. Ma l’ex Guardasigilli si dice ottimista sulla possibilità di raggiungere una “intesa” nei prossimi giorni con il Carroccio. “Siamo in un recupero che ci può portare al successo e credo che sia per il bene della Lega un’alleanza tra quelle forze che hanno assicurato stabilità e riforme al Paese – ha detto Alfano – Noi abbiamo anche dato la disponibilità a sostenere Roberto Maroni in Lombardia. O insieme sia in Lombardia che alle politiche o separati”. Secondo il segretario del Pdl, peraltro, Mario Monti si candida, non per vincere, ma per aiutare la sinistra a governare. “Monti è strutturato a titolo definitivo perché è senatore a vita” ha spiegato. “Per come sta maturando questo centrino aggiunge – non si sta candidando a vincere, ma si candida ad aiutare la sinistra a governare. Noi abbiamo l’opinione che solo il Pdl e Berlusconi possono battere la sinistra, gli altri vogliono fare la stampella nel caso la sinistra non riesca a governare”. In ogni caso “non è un bel vedere”, visto che “si va verso un partito personalizzato sulla persona di un senatore a vita nato come tecnico che entra in campo per contrapporsi ai partiti che l’hanno sostenuto, non è un bel vedere”. “Ora si pone il problema grave della terzietà di un governo – prosegue Alfano – che era espressione di un arco di forze parlamentari”.

Poi quello che sembra una replica all’endorsement dell’Osservatore Romano: “Noi pensiamo che la nobiltà non si giudichi sulla volontà o meno di impegnarsi, la nobiltà nasce dai programmi e dai comportamenti che saranno posti in essere”. Alfano rimprovera, poi, a Monti di aver utilizzato i toni e gli strumenti sbagliati per annunciare la sua “salita” in politica: “Non ho apprezzato il pensiero ellittico del senatore Monti nel momento in cui ha dedicato l’intera conferenza stampa per spiegare le ragioni della candidatura senza annunciare di candidarsi e di non candidarsi lasciandone trapelare però la volontà, per poi fare il tweet nella notte di Natale conclude – Ma soprattutto avremmo preferito la chiarezza sulla candidatura, invece ci ha girato troppo attorno senza vere parole chiare per i cittadini. La nostra opinione è chiara e semplice”. E in ogni caso, è l’interpretazione di Alfano, “la Chiesa non sponsorizza Monti, ma nella sua ottica universale spinge per l’impegno politico di tutti i cattolici”.

Ma c’è spazio anche per le polemiche sulla Rai e l’intervento del direttore generale Luigi Gubitosi. “Hanno sbagliato i conti – rileva Alfano – Come si può immaginare una Rai in cui non si fa il conto dell’inondazione mediatica del Pd per le primarie? Cosa dire poi del premier Mario Monti che sta in video due ore per dire le sue ragioni di candidatura? In tv siamo molto a credito se si considera spazio avuto da Monti e da Bersani”.

Infine la candidatura di Pietro Grasso: “Sono molto rammaricato, perché Grasso era un patrimonio nella lotta alla mafia. Adesso anche lui prende parte e va a sinistra. A me sembra la risposta di Bersani alla candidatura di Ingroia. Il procuraotre avrebbe potuto sottrarsi a questa sfida”.