Il magistrato fuori ruolo, già procuratore aggiunto a Palermo, pensa a "proposte rivoluzionarie in tema di recupero di capitali dell'economia criminale che anche se dovesse essere parziale garantirebbe una marea di risorse da investire in ospedali, scuole, servizi per i cittadini"
Distanza da Monti e totale incompatibilità con Berlusconi. E poi lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata per portare via quella ricchezza che può essere investita per la società e i cittadini. “Faremo proposte rivoluzionarie in tema di recupero di capitali dell’economia criminale che anche se dovesse essere parziale garantirebbe una marea di risorse da investire in ospedali, scuole, servizi per i cittadini”. Antonio Ingroia, già procuratore aggiunto a Palermo in aspettativa per motivi elettorali, spiega in una intervista rilasciata oggi la strategia per colpire la corruzione: “Dobbiamo far capire a tutti che la corruzione costa ai cittadini, distorce il mercato, taglia fuori i soggetti economici sani, danneggia tutti: per esempio è colpa delle tangenti sugli appalti se i tetti delle scuole crollano, se i ponti sull’autostrada sono a rischio di dissesto idrogeologico, se certe apparecchiature mediche non funzioneranno mai”, aggiunge il magistrato fuori ruolo fino a pochi giorni fa titolare del fascicolo sulla trattativa Stato-mafia.
“La corruzione è una tassa occulta che paghiamo tutti e che talvolta uccide. Io sono convinto che una politica progressista non può ignorare tutto questo”, prosegue Ingroia, che torna a spiegare il perché di quel ‘passo indietro’ chiesto durante l’assemblea al teatro Capranica alla politica e ai politici. “Ho chiesto un passo indietro che fosse funzionale a quello in avanti della società civile. Bisogna avere il coraggio della responsabilità di metterci la faccia e la politica ha il compito di proteggere, dalla seconda linea, questa avanguardia civile. Bisogna rovesciare le proporzioni del passato e in questo senso apprezzo l’impegno di alcuni leader a rinunciare al proprio simbolo per non creare quelle accozzaglie arcobaleno che io voglio evitare”.
“Un atto di sensibilità e attenzione che apprezzo molto e che, per esempio, Di Pietro ha accolto. Sono convinto che agevolerà una ricerca di identità nuova, ma non sono un appassionato di anti-politica né sono anti-partitico, non cerco rottamazioni di arnesi che non servono più: questi politici che ci sostengono sono risorse importantissime. Il mio appello ai Landini, ai Santoro, ai Ciotti non si aspetta, necessariamente, una candidatura ma, almeno, una presa di posizione chiara, un impegno al nostro fianco forte. L’unica certezza, la nostra totale incompatibilità con Berlusconi”, aggiunge Ingroia e sottolinea la distanza tra il programma dell’agenda Monti e il suo manifesto che definisce “binari paralleli”. Su Grillo parole di stima, “lo conosco da anni, non condivido alcune sue prese di posizione, ma in alcune sue battaglie riconosco obiettivi comuni, dal No Tav allo sviluppo eco sostenibile”. Ingroia sogna una prima fila “riservata alla società civile, alle anime piccole e grandi che stanno confluendo, di ora in ora, nel nostro movimento”.