Pisapia invita a un chiarimento l'amministratore delegato del fondo pubblico-privato che sta scalando Linate e Malpensa oltre agli scali di Torino e Firenze. E smentisce il suo via libera all'acquisizione che ha portato F2i al 44,3% della Sea
La sorpresa della pace scoppiata tra il fondo pubblico-privato di Vito Gamberale e il Comune di Giuliano Pisapia, ormai costretti a una convivenza forzata nella gestione degli aeroporti lombardi di Linate e Malpensa, non è durata che una manciata di ore. La notizia riportata in mattinata dallo stesso amministratore delegato del fondo F2i con l’avallo del presidente della Provincia, Guido Podestà, è stata infatti smentita a stretto giro dallo stesso sindaco milanese che anzi invita il socio a un chiarimento ormai improrogabile.
Eppure sembrava molto sicuro di sé Gamberale quando, all’indomani dell’acquisizione della partecipazione della Provincia che l’ha portato al 44% circa della Sea, si era detto disponibile a collaborare col Comune e a “valutare” l’acquisizione di nuove quote qualora Palazzo Marino avesse necessità di vendere per ragioni economiche. Come dire, “non voglio insidiare il controllo in mano all’ente pubblico, ma son pronto a farmi avanti. Se vi serve”. Anche perché, garantiva tra lo stupore generale, era stata la stessa giunta Pisapia a dare il via libera all’acquisizione da parte di F2i delle azioni Sea della Provincia .
Non solo. Gamberale aveva categoricamente escluso qualsiasi dissapore con il Comune, assicurando la correttezza del fondo partecipato dalla Cassa Depositi e Prestiti in ogni passaggio inerente la società, compresa la quotazione in Borsa sfumata. “F2i ha collaborato con il Comune per la quotazione, aderendo con grande disciplina all’impegno previsto dal contratto sottoscritto l’anno scorso – ha detto l’ex amministratore delegato di Autostrade – . Non c’è mai stato dissenso, i presunti contrasti con il Comune rappresentano una distorsione giornalistica, non ci sono mai stati”.
Nel giro di poche ore la secca smentita di Pisapia. In una nota controfirmata dal direttore generale di Palazzo Marino, Davide Corritore, il sindaco di Milano ha infatti negato qualsiasi presa di posizione del Comune sul compratore del 14,5% della Sea messa in vendita dalla Provincia. “Nessun rappresentante dell’amministrazione comunale ha mai espresso alcun assenso o giudizio relativamente all’acquisizione da parte del Fondo F2i delle azioni possedute dalla Provincia – recita la nota – Non è infatti nostra abitudine interferire con lo svolgimento di bandi pubblici in corso”, anzi “alla luce delle dichiarazioni di questa mattina e del quadro che si è venuto a creare nelle ultime settimane riteniamo necessario un chiarimento con il socio F2i”.