Dopo l'invasione di Berlusconi, sono state approvate all'unanimità le modifiche al regolamento sulle presenze politiche sui media. Le norme estese anche ai soggetti non candidati, come Mario Monti. Il segretario del Pd alla Rai: "Usate il mio spazio per trasmettere servizi"
Mentre il Consiglio dell’Agcom approva all’unanimità il regolamento per l’attuazione della par condicio in campagna elettorale, Pierluigi Bersani annuncia che non ha nessuna intenzione di partecipare ai dibattiti televisivi, nonostante l’onnipresenza mediatica del suo avversario Silvio Berlusconi.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha dato il via alle modifiche al regolamento sulla par condicio per le elezioni politiche che si applica alle emittenti private e locali, alla stampa e ai sondaggi. Le modifiche apportate estendono la norme ai soggetti non candidati, come Mario Monti. Inoltre, l’articolo 7 prevede che le presenze di tali soggetti nei programmi di informazione siano equiparate a quelle dei candidati e che tali soggetti non possano essere presenti nei programmi di intrattenimento.
Intanto però Bersani, candidato premier del Partito democratico, fa sapere che non andrà a Porta a porta né a Unomattina: “Faccio una proposta: la Rai dedichi lo stesso tempo che secondo il bilancino sarebbe toccato a me, a trasmettere inchieste sulla situazione in Siria o sui dati dei Confindustria sul meridione. Alla Rai dico: il mio tempo lo utilizzi così, in questo modo, più Berlusconi va in tv, più volte si parlerà di problemi seri, con un moltiplicatore positivo. E’ ora di finirla con le pantomime”. E ha aggiunto: “La cosa più irritante, dopo aver subito l’irritante invasione di Berlusconi in televisione, è sentirmi dire ‘vabbè, ora vieni anche tu. Non può funzionare in questo modo. Cosa devo fare, devo andare in tv perché c’è andato Berlusconi?”.