Ieri a «Uno Mattina» Berlusconi ha commentato l’ormai celebre «salita in politica» di Monti, con queste parole: «Lui dice che “sale in politica” perché ha ragione: aveva un rango inferiore a quello di Presidente del consiglio [tende il braccio verso l’alto]. Io ho detto [il braccio va ancora più alto] “sceso in campo” [il braccio piomba in basso] perché avevo un rango superiore, e quindi è giusto: questo è il linguaggio.»
Berlusconi ha usato la tecnica retorica della concessione: dare ragione all’avversario per ritorcere questa ragione contro di lui. Di solito «si concede» qualcosa su un tema secondario, o parziale, per vincere su uno più importante e decisivo (si perde una battaglia per vincere la guerra). In questo caso, invece, Berlusconi dà ragione a Monti per degradarne il ruolo e innalzare il proprio, ribadendo e rinforzando l’espressione della «discesa in campo», da lui introdotta nel 1994, a cui Monti ha contrapposto la «salita in politica».
Un colpo da maestro, che dimostra quanto Berlusconi sia ancora abile in comunicazione. È chiaro che oggi non è più quello di una volta (per ragioni che ho illustrato qui). È chiaro che la mossa di Berlusconi ha senso solo sullo sfondo di un sistema di valori condiviso dal suo elettorato (e non solo: attenzione!), per cui un Imprenditore-con-la-i-maiuscola (quello che lui era nel 1994) ha un «rango» più alto di un Professore-con-la-i-maiuscola (quello che Monti era prima di diventare Presidente del Consiglio; ma in realtà aveva molti altri incarichi). Detto in altri termini: se non condividi questo sistema di valori, la mossa di Berlusconi ti dà fastidio o ti sembra ridicolmente spocchiosa.
Ma in ogni caso Berlusconi ci sa fare: gli avversari potrebbero imparare molto da lui. Faccio notare che lo stesso Monti, nella conferenza stampa del 23 dicembre, in cui aveva detto «faccio fatica a seguire la linearità del pensiero di Berlusconi», mostrando con esempi quanto invece fosse contraddittorio (tutt’altro che lineare), aveva basato la sua ironia su una concessione: «Sento qui il dovere di dire una parola di gratitudine e di… sbigottimento al tempo stesso nei confronti di Berlusconi». Anche da Monti gli avversari hanno molto da imparare.