Da un lato 46mila pensionati greci (giustamente) scandagliati dal fisco perché sospettati di essere “abusivi”. Dall’altro la casta ellenica che si salva ancora, approvando sì la nuova legge che impedisce il cumulo di più pensioni, ma a valere solo per coloro che saranno eletti dal 2013 in poi, preservando di fatto gli attuali deputati e ministri. È il controsenso made in Greece dove, lontano dai riflettori della troika ormai tornata alle rispettive sedi, sta andando in scena l’ennesima tragedia dell’assurdo con i cittadini chiamati a rispettare una legge che vale, però, solo per loro. E nel giorno in cui il Paese intero è scosso da due notizie: la morte di una donna di 32 anni, bruciata viva dopo uno stupro a Xanthi (nel nord della Grecia) e la stima della Banca centrale di Grecia sul fabbisogno per ricapitalizzare il sistema bancario nazionale, ovvero 40 miliardi.

Il ministro del lavoro Vroutsis, presentando la rete “Arianna” che controllerà tasse e cittadini, annuncia che il prossimo 28 febbraio scadrà il termine per il censimento delle pensioni greche legalmente pagate e versate negli anni. Ma già da qualche giorno si ha notizia che sono stati identificati ben 45.991 casi di ricezione illegale di pensione. Ovvero lo Stato ha corrisposto per errore o per truffa l’importo. Il dato è emerso dopo una serie di controlli incrociati che hanno riguardato pensionati defunti i cui familiari continuavano a percepire quell’assegno, per un danno complessivo all’erario di 320 milioni di euro annui. In un settore che già ha pagato un dazio elevatissimo, con circa 800 milioni stimati fra truffe e raggiri. Due mesi fa lo aveva pubblicamente denunciato il direttore dell’Ika (la mutua) Spyropoulos, con centinaia di casi. Come quelli registrati ad esempio nell’isola tanto casa a Foscolo, Zacinto, dove il sindaco Stelios Bozikas ha definito il sistema “completamente marcio”, con 107 pensioni di invalidità (su 350 residenti complessivi) conferite a non vedenti che, invece, ci vedevano benissimo.

Una casistica sulla quale, da quando gli emissari della troika hanno imposto funzionari europei insediati in tutti i ministeri di Atene, si stanno puntando massicce attenzioni, rivelando un sistema clientelare e di truffa alla pubblica amministrazione con numeri imponenti. Altro caso il tentativo di frode contro l’Organizzazione Nazionale del Turismo Greco, utilizzando una falsa fattura di una società di servizi, per un valore 147.600 euro. Secondo una nota ufficiale del viceministro delle finanze Staikouras, è stato costituita una speciale commissione di controllori finanziari della Ragioneria Generale dello Stato, che si impegna a controllare proprio l’ente turistico. Nell’occhio del ciclone è finito l’ex segretario generale, Karahalios, indagato non solo per quei 147mila euro ma soprattutto nell’ambito del buco complessivo dell’ente (l’Eot), che ammonta a dodici milioni di euro. Ma mentre la casta pretende legittimamente il rispetto della legge dai cittadini, di contro non compie un passo indietro circa benefici e agevolazioni. Già detto dei vitalizi salvati a tutti quei politici eletti fino al novembre del 2012, spicca un altro capitolo della nota vicenda legata alla lista Lagarde, lo scottante elenco degli illustri evasori ellenici che ieri è ufficialmente agli atti del Parlamento dopo che dalla Francia lo hanno inviato nuovamente, dal momento che i due ex ministri delle finanze, Papacostantinou e Venizelos, avevano dichiarato in audizione in commissione crimini finanziari della Camera di non averla fatta protocollare, suscitando l’indignazione dell’opposizione (il partito radicale del Syriza guidato da Alexis Tsipras) oltre che di quei pochi media che della lista si erano occupati, come il direttore di Hot Doc Kostas Vaxevanis, arrestato due mesi fa proprio per averne pubblicato una copia.  

La Lista è stata consegnata dai procuratori Karpouzi e Mouzakitis al Parlamento, che l’ha affidata a un comitato di tre membri, i quali sostengono che sia completamente diversa da quella che è stata divulgata due mesi fa. Come dire che i nomi giunti in questi giorni ad Atene e che hanno viaggiato sotto la massima segretezza da Parigi, sotto forma di file, potrebbero essere addirittura di più di quelli inizialmente preventivati con depositi miliardari nella banca elvetica Hsbc e tra i quali spiccava quello di Margareth Papandreou, mamma dell’ex primo ministro socialista, presente con 500 milioni.  

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