Ma le primarie modenesi del Pd che sceglieranno i candidati alla Camera e al Senato sono davvero aperte? Tutti i candidati hanno le stesse chance di vincere? Guardando i nomi dei concorrenti risulta difficile immaginare che le vecchie logiche delle correnti non abbiano avuto un peso sulle scelte dei nomi: abbiamo il bersaniano (Davide Baruffi), il renziano (Matteo Richetti) e il moderatamente bersaniano, ex renziano (Stefano Vaccari), cosa li unisce? Diciamo la brillante carriera politica o la meritocrazia? Nessuno dei tre ha mai avuto un’esperienza lavorativa fuori dal mondo della politica, nessuno dei tre è laureato e nessuno dei tre avrebbe nell’immediato un’alternativa professionale alla carriera istituzionale. Se poi uno cerca di informarsi sui loro programmi, su internet, nessuna traccia.
Sulle candidature pink, il Pd avrebbe scelto di sostenere l’attuale sottosegretario Cecilia Guerra e Manuela Ghizzoni, mentre si segnalano i malumori dell’establishment locale per la candidatura di Mariangela Bastico (era gradita una sua rinuncia), senza speranze anche la candidatura del segretario provinciale dei Giovani Democratici Giuditta Pini, studente ad oltranza, nota per alcuni imbarazzanti esternazioni su Facebook, tra cui ricordiamo una citazione di Stalin e alcune battute sulla sessualità di Formigoni che avrebbero fatto storcere il naso al partitone.
A rovinare i piani del Pd modenese, però, la candidatura dell’ex sindaco di Vignola Roberto Adani, professionista affermato, ingegnere, manager di reti d’impresa, sul suo sito troviamo diverse proposte programmatiche (allora è possibile?), ricordato anche per il suo coraggio nel denunciare alcuni gravi episodi di corruzione e infiltrazioni mafiose nel territorio modenese; finite le due legislature da sindaco, il PD lo abbandonò subito (non bisogna in nessun caso rovinare l’immagine del perfetto modello emiliano). Adani poteva essere il candidato ideale per i ribelli di Modena Attiva (laboratorio politico, trasversale, di centrosinistra), ma anche loro si sono schierati con un uomo di partito, Stefano Vaccari, con il sospetto che scegliendo la comoda strada del posizionamento, abbiano la testa già alle prossime amministrative. Vinca il migliore.