“Accordo globale e non solo lombardo con la Lega, Monti da non votare in quanto vice di Casini”. Il Berlusconi-pensiero si ripete come un mantra da diversi giorni su tutti gli spazi televisivi disponibili. Questa volta, però, a fare notizia non è quel che dice, ma il tempo a lui dedicato: oltre 6 minuti nell’intervista proposta questa sera dal Tg5, edizione delle 20. Una durata anomala, certamente, rispetto ai tempi standard dei tg nazionali. Ma, in questa occasione, resa stridente dal paragone con il tempo dedicato alla notizia del giorno: la morte di Rita Levi Montalcini. Il tg diretto da Clemente Mimun ha dedicato all’addio al premio Nobel e senatrice a vita meno di 2 minuti. Un minuto e 50 per la precisione. Non che mancasse il tempo per assemblare servizi di approfondimento, visto che la notizia della morte è stata diffusa nel primo pomeriggio. La scelta editoriale è stata chiara: in tempo di campagna elettorale e prima della mannaia della par condicio, l’editore di riferimento deve avere tutto lo spazio che vuole. E pare che ne voglia molto.
Media & Regime
Montalcini, il Tg5 le dedica meno di 2 minuti. A Berlusconi il triplo del tempo
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