Anche la matematica berlusconiana ha le sue istruttive equivalenze: ci vogliono 1200 Marysthelle Polanco da 2500 euro al mese per fare una Veronica da 3 milioni di euro al mese. Mica male per un tizio che si vanta “di non aver mai pagato una donna” in vita sua. Che è in fondo la sua migliore barzelletta, quella che più passa il tempo più fa ridere.
E mica male per una donna che ha speso ogni week end della sua vita a Macherio e Saint Moritz subendo l’umiliazione di quelle migliaia di ingenue barzellette per poi contabilizzarle tutte insieme e allestire con furore legale e giustizia morale questo pubblico tripudio di soldi come se fosse un risarcimento personale moltiplicato dalla vendetta collettiva.
Senza immaginare che (invece) il cambio merce vita-contro-soldi è proprio l’apoteosi del Drago, il suo primo insegnamento e il suo definitivo stile. La conferma delle ragioni del suo successo politico, ma anche culturale, che ha imprigionato l’immaginario italiano di questi ultimi vent’anni.
La certezza che tutto sia in vendita e perciò acquistabile, una moglie, un divorzio, cento pupe, la politica, il parlamento, fino al bene supremo, l’eterna giovinezza o almeno un po’ di capelli.
Il Fatto Quotidiano, 30 Dicembre 2012