Silvio Berlusconi continua il suo tour mediatico e rilancia l’ipotesi di una “commissione di inchiesta sulla caduta del mio governo nel novembre 2011”. Aveva già fatto questa affermazione sabato, facendo riferimento soprattutto al suo avversario in campagna elettorale Mario Monti. Ma oggi, ai microfoni di Radio Capital, alza il tiro e tira in ballo anche Giorgio Napolitano: “La commissione di inchiesta sulla nascita del governo Monti dovrà accertare anche il ruolo del Presidnete della Repubblica. Non voglio dare giudizi al riguardo, sarà una commissione di inchiesta eventualmente a far emergere ruoli che ciascuno ha svolto in quell’occasione”.
Le ragioni, a suo dire, che rendono necessaria una commissione per fare chiarezza, sono legate all’uso “criminale” dello spread: “Certamente ci fu un uso criminale dello spread che nessuno conosceva, e che portava a un aumento solo di 2 punti e quindi intorno a 5 miliardi di spesa in piu’ nel 2011. Di fronte di 800 miliardi di spesa pubblica nell’anno, 5 miliardi sono un’inezia che si puo’, come abbiamo trovato modo di non far pagare l’Imu agli italiani, recuperare in piccolissimi aggiustamenti di tasse su giochi, scommessi, tabacchi e alcolici”. Poi un attacco a Fini: “Sono stati tanti gli interventi che hanno concorso in quella direzione, primo tra tutto il tradimento di Fini. Quale e’ stata la promessa fatta a Fini perché compisse quell’atto di tradimento degli elettori e contro le leggi della democrazia? Credo che ne verranno fuori delle belle, anzi delle brutte”.