Tante parole, ma nessun annuncio ‘concreto’ sulle misure della crescita. Solo linee guida quelle annunciate dal premier Mario Monti nella conferenza stampa di fine anno, con i primi interventi da fare entro gennaio su liberalizzazione e, in particolare, mondo del lavoro (dove devono essere tutelati i giovani con contratti non precari). Poi l’annuncio: la cosiddetta ‘Fase 2’ (che il premier chiama “Cresci Italia”) non si baserà né su una nuova manovra, né sull’utilizzo di denaro pubblico (che non c’è), ma su quella equità che, secondo Monti, sarà la “leva per la crescita”. Il discorso del capo del Governo, tuttavia, ha spaziato a 360 gradi, toccando tutte le tematiche di stretta attualità, dal rapporto con l’Europa alle possibili riforme, dal ‘ruolo’ dello spread agli interventi sul debito pubblico, fino alle eventuali e nuove norme sulla disciplina finanziaria internazionale.
Dopo le parole del presidente dell’ordine dei giornalisti Enzo Iacopino (che ha difeso ‘la casta’ dei giornalisti e ha regalato a Monti il tesserino dell’ordine), il premier si è reso protagonista di un intervento che ha toccato varie tematiche. “Questo è un appuntamento tradizionale, ma arriva in un momento storico che ci fa cambiare la tradizione – ha detto Monti – per questo mi rivolgo ai giornalisti ma vorrei parlare anche con i cittadini ai quali vi rivolgete ogni giorno in questa fase di grande trasformazione”. Monti, poi, è entrato nel merito dei temi economici, parlando anche dello spread.
NESSUNA NUOVA MANOVRA
“Il problema che vivono i mercati è un problema di carattere europeo – ha detto Monti – , ma la risposta comune non poteva neanche essere cercata dall’Ue se l’Italia non avesse messo a posto il consolidamento dei suoi conti pubblici e, contemporaneamente, avesse investito sulla crescita e l’equità sociale, tutte misure che il Parlamento ha approvato in fretta migliorando il nostro decreto. Per noi, inoltre, non c’è mai stata una ‘Fase 1‘ scollegata dalla ‘Fase2‘ – ha continuato Monti – : sono solo cambiate le collocazioni di peso…Fino ad ora c’è stato il consolidamento dei conti pubblici, ora tocca alla crescita. Non servirà nessuna nuova manovra: la crescita è in sintonia con l’esigenza di consolidare i conti. La fase della crescita – è il parere del premier – è in sintonia con il consolidamento, che non esiste se il pil non cresce adeguatamente”. La crescita, per Monti, non si farà con denaro pubblico: “Le prossime settimane saranno dedicate alla crescita – ha spiegato – che però non fa uso del denaro pubblico anche perché ce n’è poco, ma fa dell’equità la leva”. Il premier non ha nascosto i rischi della manovra, che potrà avere “effetti recessivi” ma “non farla avrebbe comportato rischi di una esplosione recessiva o recessione esplosiva”.
ATTI DOVUTI E ATTI VOLUTI
Sugli impegni con l’Unione Europea, il presidente del Consiglio è stato molto chiaro. ”Non è questo governo che ha sottoscritto l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 – ha detto Monti -. Non prendo posizione, ma faccio presente che sono impegni di altri” ha continuato, sottolineando che “sono cosciente che la manovra ha molti inconvenienti. Sarebbe stato rovinoso per l’Italia, visti i forti dubbi di credibilità, non passare alla fase di rigorosa attuazione degli impegni presi anche in contropartita dell’intervento della Bce – ha detto il premier -. Era un atto dovuto. Da oggi passiamo agli atti voluti”. Come? Con un pacchetto di misure che lo stesso premier ha denominato “Cresci Italia” paragonandolo al decreto “Salva Italia” di inizio dicembre. Il premier non ha risparmiato un passaggio del suo intervento sul tema dell’evasione fiscale. “Cosa c’è di più strutturale in una manovra del conferimento di poteri per fare la lotta all’evasione?” ha detto il presidente del consiglio Mario Monti, sottolineando che le forze in campo nella lotta all’evasione “ci hanno dato attestato del fatto di aver messo a loro disposizione con il decreto salva-Italia strumenti per il contrasto quotidiano alla lotta all’evasione che mai avevano avuto disposizione”. Sempre sul tema dell’evasione, Monti ha annunciato che il governo sta analizzando l’ipotesi di accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali simile a quelli stipulati da Gran Bretagna e Germania con la confederazione elvetica.
LO SPREAD
Il capo del Governo, poi, ha parlato anche dell’estremo interesse dei media nei confronti dello spread: “Guardo anch’io l’andamento dello spread nel corso della giornata ma senza ‘divinizzarlo’ quando scende né demonizzarlo quando sale” ha detto Monti, che ha parlato anche dell’acquisto dei titoli italiani da parte della Bce. Questi ultimi “si sono diradati nel periodo più recente e possiamo essere un pochino più sollevati perché c’è una tendenza dello spread a decrescere malgrado gli acquisti siano quasi cessati”. Per quanto riguarda le ultime aste dei titoli di Stato, Monti si è dichiarato soddisfatto: “Ieri e oggi le aste di emissione di titoli pubblici sono andate piuttosto bene. E’ incoraggiante ma non consideriamo terminata la turbolenza finanziaria”.
NESSUN ANNUNCIO SULLE MISURE
Monti, però, ha deluso chi si aspettava annunci e notizie sulle linee guida per la crescita. “Il nostro Paese si propone attraverso un grande sforzo condiviso e concertato di favorire crescita e recupero della competitività, ma non ho nessuna misura specifica da annunciarvi oggi, ma solo una logica e dei tempi”. Su quest’ultimo punto non ci sono dubbi: bisogna fare in fretta. “I tempi saranno ancora una volta piuttosto veloci, non ci è dato di lavorare con calma – ha detto Monti – . L’Europa ci attende con ulteriori provvedimenti adottati e altri calendarizzati sul piano della crescita all’Eurogruppo del 23 gennaio e poi al consiglio europeo del 30. In vista di queste scadenze noi lavoriamo”.
LIBERALIZZAZIONI E LAVORO: “SERVONO CONTRATTI NON PRECARI PER I GIOVANI”
Sono due gli interventi che il governo farà entro gennaio: la concorrenza e le liberalizzazioni “in modo sistematico” e la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali per garantire tutele ma anche “una maggiore flessibilità economica” a favore dei giovani. Per quanto riguarda la riforma del lavoro, il premier ha spiegato di aver “aperto il cantiere del mercato del lavoro e degli ammortizzatori perché c’è un’eccessiva segmentazione del mercato che nuoce ai giovani. Gli ammortizzatori vanno ammodernati perché le tutele ci siano, siano rafforzate ma in prospettiva di una maggiore flessibilità economica. Nel ‘cantiere’ sul mercato del lavoro, aperto dal governo – ha proseguito Monti – serve una riforma degli istituti del mercato del lavoro”. Monti, quindi, non è entrato nello specifico, ma ha annunciato che ci saranno “proposte per l’ammodernamento degli ammortizzatori sociali perché le tutele ci siano e alcuni istituti del mercato lavoro vengano riformati per favorire il lavoro non precario per i giovani”. Per quanto riguarda il dialogo con i sindacati, il professore ha sottolineato che “ci sarà il negoziato con le parti sociali che richiedono più negoziato del sistema pensionistico ma tutto dovrà essere condotto con una certa rapidità”.
NUOVA DISCIPLINA FINANZIARIA?
Ritornando ai rapporti con i partner europei, il capo del Governo ha sottolineato di essere “impegnati in un negoziato incorso in queste ore e che proseguirà nelle prossime settimane sull’accordo internazionale per un ulteriore disciplina finanziaria voluto dalla Germania e da altri Paesi dove la nostra posizione è di considerare essenziale la disciplina di bilancio quindi ogni meccansimo per rendere sicura e credibile l’applicazione della disciplina ci va bene a condizione che sia integrata in una politica economica complessiva e che promuova la crescita”. In tal senso – è il parere di Monti – l’Italia considera “essenziale la disciplina di bilancio e ogni meccanismo per renderla sicura e credibile ci va bene, a condizione che questa sia integrata in una politica economica europea complessiva e soprattutto che l’Europa promuova maggiormente la crescita attraverso piu’ stretta integrazione dei mercati e politiche strutturali e in coerenza con questo ci muoviamo sul piano nazionale”.
INTERVENTI PER RIDURRE LO STOCK DEL DEBITO PUBBLICO?
Per quanto concerne il tema dei possibili interventi per ridurre lo stock del debito pubblico, Monti si è detto aperto a tutte le strade. “Non escludo niente. Ci sono ipotesi interessanti avanzate da esperti ed analisti – ha detto l’ex rettore della Bocconi – ma molto più importante è che eventuali operazioni sullo stock, coerenti con i mercati, vengano dopo logicamente e temporalmente al serio e duro lavoro sui flussi”. “Il nostro governo riflette a tutto, come suo dovere” ha detto Monti rispondendo ad una domanda specifica su possibili interventi, tra i quali la creazione di un fondo immobiliare per ridurre drasticamente l’ammontare del debito. “Vengono formulate dagli osservatori, stampa, analisti, con frequenza – ha aggiunto il premier – ipotesi interessanti di operazioni sullo stock del debito. Considero che noi non dovessimo e non potessimo nella fase di avvio del governo concentrare l’attenzione su operazioni sullo stock del debito. Questo per 2 ragioni: la prima – sia pure con tempi lunghi – quello che si fa sui flussi e sui nuovi comportamenti finisce per trasmettersi col tempo anche alle valutazioni che si danno sugli stock. La riconosciuta serietà con la quale il governo con la comprensione e l’appoggio del parlamento ha lavorato per il consolidamento, pur senza toccare lo stock, lo renderà più sostenibile”.
GLI AUGURI A NAPOLITANO E AGLI ITALIANI
Prima di rispondere alle domande dei giornalisti, Monti ha avuto un pensiero per il capo dello Stato. “Vorrei esprimere gli auguri per il nuovo anno all’Italia e per tutti al Presidente della Repubblica, che così eloquentemente e semplicemente interpreta il senso di unità nazionale ed è riuscito ad infonderlo a tutti noi cittadini italiani nel 150/mo dell’Unità d’Italia”. Il premier, inoltre, ha pensato anche alla politica: “Rivolgo i miei auguri al mondo politico. L’augurio è di lavorare bene nel prossimo anno. Loro possono trovare una via d’uscita al Paese, attraverso le riforme istituzionali che solo la politica può fare. Darebbero respiro all’Italia e sarebbero fondamentali al nostro modesto lavoro”. Il pensiero più importante del premier, però, è per i cittadini: “Rivolgo il mio augurio ai cittadini destinatari del nostro lavoro. Sono ben consapevole del fatto che ho chiesto sacrifici e rinunce ed anche uno sforzo mentale per capire le esigenze di una trasformazione. Credo però che, pur nell’insofferenza nei confronti sacrifici, ci sia grande comprensione e dello sforzo comune per dare un’Italia più degna a tutti noi e maggiore speranza ai nostri figli e nipoti”.
I FONDI ALL’EDITORIA
Interrogato sul tema dei fondi all’editoria, il premier ha annunciato che “verranno mantenuti ma stiamo lavorando a criteri obiettivi per scegliere e selezionare ciò che da un punto di vista generale ci parrà più meritevole del contributo” stesso. In tal senso, per il premier “la cosa difficile è scegliere ma è necessario”, ha detto Monti precisando che “ci saranno criteri anche di tipo quantitativo, per esempio l’effettivo impiego dei giornalisti, per esempio l’effettiva diffusione” delle testate. “E’ un mondo in cui non è facilissimo cogliere cio che è effettivo, reale e concreto”, ha aggiunto il premier sottolineando che “sarebbe impensabile eliminare completamente i contributi che sono il lievito di quella informazione pluralistica che è vitale per il paese”. Tuttavia “credo – ha affermato – che sarebbe superficiale e brutale eludere il problema lasciando le cose immutate anno dopo anno in una fase in cui ogni euro è oggetto di verifica”. Il premier ha detto infine di confidare in una “soluzione pragmatica pluralistica e difendibile”.
LE TASSE
Sulla questione della pressione fiscale, invece, il premier non si è sbilanciato, ma garantendo che il governo lavorerà per rendere il sistema fiscale italiano più equo. Rispondendo a una domanda in conferenza stampa, il premier ha spiegato che “ai cittadini preoccupati per la pressione fiscale dico che capisco bene che siano preoccupati, ma dico anche che il nostro sforzo è di rendere più omogenea la preoccupazione effettiva e evitare che molti siano per niente preoccupati pur avendo redditi considerevoli e altri siano invece iper gravati. Stiamo lavorando in questa direzione”, e conclude: “non voglio fare previsioni azzardate, fatemi la stessa domanda il prossimo anno”.
PENSIONI
“Sulla riforma delle pensioni interverremo a favore dei lavoratori che erano stati messi in mobilità con le vecchie regole e affronteremo tutti quei casi in cui i lavoratori con le nuove regole si possano trovare in particolare difficoltà”: è quanto detto dal premier sul tema delle pensioni.
CASA E CATASTO
Il capo del Governo non ha mancato di rispondere sulla annunciata riforma del catasto. “Nei mie contatti con diversi settori del ministero dell’Economia ho approfondito la questione del catasto, degli ammodernamenti. Meccanismi per conoscere la realtà sono auspicabili, la riforma del catasto è avviata richiede qualche tempo ma consentirà di conoscere la realtà e di porre fine ad abusi benché involontari e introdurre una maggiore aderenza tra il fisco e la realtà effettiva”. In tal senso, ha detto il premier, “devo dire che l’aliquota sulla prima casa nel nuovo sistema e 0,4 e il numero delle case esenti è di 6 milioni, non credo si possa dire che la tassazione sia maggiore di prima”.
NESSUNA CANDIDATURA
In ben due passaggi, il premier ha fatto intendere che la sua esperienza alla guida del governo non avrà un seguito politico. “Se lei mi ha fatto un augurio, la ringrazio ma declinerei” ha detto Mario Monti a chi gli chiedeva della possibilità che il suo rapporto con i partiti possa diventare più duraturo con un impegno in politica. Concetto ribadito poco dopo con chiarezza ancora maggiore a chi lo vedeva come successore di Giorgio Napolitano: “Non mi risulta che esistano candidature al Quirinale e non penso minimamente ad una mia candidatura” ha ribattuto il premier, che sul rapporto con i partiti ha ribadito che “l’appoggio delle forze politiche c’è per definizione finché andiamo avanti. Ho già espresso apprezzamento che c’è da parte del paese perchè noi siamo grati che ci mettano in condizione di lavorare. Il mio dialogo con i leader politici continuerà perché è naturale e fisiologico”.
“D’ACCORDO CON BERLUSCONI SU OTTIMISMO”
“C’è una frase del mio predecessore che condivido moltissimo”. Sull’ottimismo Mario Monti si ritrova vicino a Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha citato la precedente conferenza di fine anno, quelle tenuta da Berlusconi premier: “La guardai come se si trattasse di una cosa lontana e remota, ma interessante”. Monti ha spiegato di condividere le conclusioni che fece allora il Cavaliere “in toni che sono i miei e non i suoi, quindi meno comunicativamente trasmettitori di entusiasmo”. Berlusconi disse, ha proseguito Monti, “‘serve un bagno di ottimismo, nella crisi il fattore psicologico è importantissimo, per questo invito i giornali a non dare solo notizie negative’. Io mi astengo da qualunque invito ai giornali, ma sono sicuro che lo sforzo che stiamo facendo è una cosa che può giustificare moderato ottimismo”. Il premier, inoltre, è convinto che anche i componenti del suo governo in questo momento non pensano a candidarsi: “Non ho la minima idea se qualcuno dei miei ministri pensi o no di candidarsi alle elezioni, credo che la loro mente non lavori a questo, sarei molto ma molto sorpreso se i rappresentanti della politica vera nutrissero anche marginalmente preoccupazione per questo, ma per quanto io percepisco non c’è nulla di questo tipo”.
LEGGE ELETTORALE
“Io non caldeggio una particolare riforma istituzionale. Sono tifoso come cittadino del fatto che i partiti operino, e sono sicuro che lo faranno, per sciogliere il dialogo tra loro questi fondamentali nodi e snodi”. Ha risposto così Mario Monti ad una domanda sulla possibilità che venga riformata la legge elettorale, anche in considerazione delle decisioni della Consulta sul referendum. Un confronto tra le forze politiche “contribuirebbe molto a far avanzare l’Italia e a creare profondità di dialogo tra i partiti e un clima che favorirebbe il lavoro del nostro governo” ha concluso il premier.
QUESTIONE LIBICA E IRANIANA
“Abbiamo incontrato il presidente libico Jalil ed è in preparazione una visita il 21 gennaio a Tripoli: vogliamo riattivare il trattato di amicizia” ha detto Monti, il quale ha specificato che il suo esecutivo vuole “intensificare e ammodernare le modalità di cooperazione”. Diverso il discorso di Monti sugli ultimi sviluppi dei rapporti tra Iran e Occidente. “Sul nucleare siamo vicini al punto di non ritorno, per questo l’Italia insieme ad altri Paesi è favorevole a rafforzare l’embargo petrolifero”.
“FAREMO DI TUTTO PER EVITARE TENSIONE SOCIALE”
“Ci saranno forte tensioni sociali? Non lo so, faremo di tutto per evitare le tensioni sociali e d’altra parte il nostro dovere è produrre il cambiamento nella tutela transitoria di chi può soffrire il cambiamento” ha detto il premier, che si è detto sicuro che “il Paese ci capisce e che non ci saranno tensioni sociali”.