Due morti e 107 feriti. La Campania resta saldamente al primo posto in quella specie di classifica dei fuori di testa per i botti dell’ultimo dell’Anno. Che soddisfazione, c’è qualcosa in cui siamo veramente bravi.
A Napoli, non ne parliamo proprio. Allo scoccare della mezzanotte comincia la ‘guerra’ tra le paranze dei clan a suon di cipolle, ordigni, tric trac, dentilli, bombe fatte in casa e botte a muro. Il rione Forcella, il rione Sanità, i Quartieri Spagnoli, il Pallonetto di Santa Lucia per poche ore non hanno niente da invidiare all’Afghanistan o all’Iraq.
C’è anche chi ha ‘approfittato’ del baccano per ‘consumare’ qualche vendetta di camorra o intimidire negozianti non propensi a versare l’obolo al racket. Nei vicoli come zoccole escono dalle fogne i ‘fuochisti’, esperti di polvere da sparo che nel basso della nonna o in un box di un amico confezionano bombe su richiesta. Tutto si può ottenere, basta cacciare gli euro in contanti.
Quest’anno nel ‘catalogo’ figurano due primizie di un certo livello: la bomba ‘Spread’ e ‘Maya’. Si tratta di due ordigni a miccia – fabbricati rigorosamente in modo artigianale – costruiti su ordinazione dopo aver versato in modo anticipato la somma totale di circa mille euro a pezzo. Un ‘addetto’ consegna la ‘bomboniera’ direttamente a casa.
E proprio durante un giro di consegne – domenica 30 dicembre – accidentalmente si sono innescate alcune micce di un carico provocando l’ esplosione di una Toyota iQ con due giovinastri a bordo di 18 e 19 anni – feriti in modo grave ma salvi forse per merito di San Gennaro. L’auto mentre percorreva una strada cittadina è saltata in aria: parabrezza, finestrini e lunotto esplosi, tetto scoperchiato, carrozzeria distrutta. La piccola city car si è poi schiantata sulla fiancata di un autobus pubblico che in quel momento transitava. Ne è rimasto ferito l’autista.
Quando si avvicina il 31 dicembre a Napoli la gente esce pazza. Sembra avere addosso il ‘Fuoco di Sant’Antonio’. Altro che smanie della villeggiatura, fanno i debiti, vanno dagli usurai pur di mandare in fumo quelle 500/1000 euro di fuochi. Il mercato anche al tempo della crisi prospera ovvero quello gestito dalla camorra Spa che pur di ingrassarsi si inventa qualsiasi cosa.
Ai tempi della spending review e crisi economica anche i produttori e venditori di fuochi pirotecnici proibiti hanno fatto piccoli sconti o dilazioni nei pagamenti. Bancarelle illegali ad ogni angolo di strada con tanto di illuminazione e esposizione per gli acquisti last minute del 31 dicembre. Scusate ma non è abusivo occupare la sede stradale e vendere botti senza autorizzazione? Fermata e interrogata al riguardo la pattuglia della polizia municipale ecco la risposta : “Voi non siete napoletano? Si devono pur ‘abbuscare’ una cosa di soldi. E poi è tardi non possiamo operare il sequestro. Auguri”.
Senza parole. L’antropologia mi è sempre piaciuta. Ma il Comune di Napoli come li seleziona i suoi agenti? Oltre alle già citate bombe ‘Spread’ e ‘Maya’, (una vera e propria fine del mondo) nel campionario figura la botta di ‘Cavani’ fino ai classici ordigni ‘Maradona’me ‘Billaden’. Buon 2013!