Spread giù e borse su. Il differenziale tra titoli italiani e quelli tedeschi si è ridotto fino a quota 285 punti, andando addirittura sotto la soglia obiettivo del premier Monti. Comincia bene l’anno anche per le principali borse europee, favorite dal via libera alla legge di bilancio Usa, che ha evitato l’incubo del ‘baratro fiscale (Fiscal Cliff) nella prima economia mondiale.
Gli Usa allontanano lo spettro del disastro economico, le borse festeggiano – con Milano che ha chiuso a +3,8% – e il differenziale tra Btp e Bund ai minimi da un anno. In extremis la Camera dei Rappresentati ha approvato nella notte la legge licenziata dal Senato per evitare il baratro fiscale che prevede l’aumento delle tasse per chi guadagna oltre 400 mila dollari l’anno o per le coppie che ne incassano oltre 450 mila. Il provvedimento rinvia di due mesi i tagli alla spesa pubblica. Il sì della Camera, dove i repubblicani detengono la maggioranza, era tutt’altro che scontato e ha tenuto il presidente Barack Obama con il fiato sospeso fino alla fine.
Le borse europee beneficiano nella prima seduta del 2013 dell’accordo alla Camera dei Rappresentanti statunitense. A Londra l’Ftse 100 sale del 2,2% a 6.027,37 punti, a Parigi il Cac 40 avanza del 2,55% a 3.733,93 punti mentre a Francoforte il Dax 30 guadagna il 2,19% a 7.778,78 punti. In forte rialzo anche Madrid, +3,43%. Prima seduta dell’anno euforica anche per Wall Street con il Dow Jones che viaggia a +1,78% e il Nasdaq a +2,29%. Il differenziale tra Bonos e Bund si attesta a 365 punti con un rendimento del 5,08%. Negativo invece il giudizio sull’intesa che arriva dalla Cina: gli Stati Uniti vanno verso “un abisso dal quale non usciranno mai”, è stato il secco giudizio dell’agenzia di stampa statale Xinhua.
Sul fronte valutario, vola l’euro vs dollaro e yen, arrivando rispettivamente a quota 1,33 e 116. Secondo Vincenzo Longo, analista di Igmarkets, “l’euforia sta alimentando la propensione al rischio sui mercati e gli acquisti sulla moneta unica ne sono una chiara espressione. Sull’euro/dollaro il target 1,3485 rimane il principale obiettivo nel breve”. “Oggi lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha finalmente toccato i 287 punti” scrive il premier Mario Monti in un Twitter. Soglia che il Professore aveva indicato come augurabile qualche settimana fa.