Monti è un professore e i professori parlando sempre ex cathedra e non accettano di essere contraddetti”. Silvio Berlusconi, in collegamento con Radio Radio, ha criticato il premier uscente e ha spiegato che i professori “sono lontani dalla realtà che guardano dal buco della serratura mentre hanno lo stipendio sicuro e non conoscono le difficoltà che ha un’impresa”. La maratona mediatica del Cavaliere è poi continuata su Radio Padova per poi finire al Tg1. Monti, ha continuato il Cavaliere intervistato alla radio veneta, “sta anche polemizzando aspramente con i partiti che lo hanno sostenuto al governo, al punto che appare, direi, inconciliabile il suo ruolo di presidente del Consiglio e candidato alle elezioni e se fosse stato veramente corretto avrebbe dovuto dimettersi sia da senatore a vita che da presidente del Consiglio”.

“Io penso che ogni giorno che passa appare sempre più plateale e stridente l’anomalia di questa candidatura: è stato nominato senatore a vita da Napolitano, con il mio accordo, è stato sostenuto alla guida di un governo tecnico e super partes, con il sostegno di Pd e Pdl, e oggi, contraddicendo tutte le sue dichiarazioni, ha deciso di fare politica”. Il Cavaliere non considera il presidente del Consiglio uscente il suo avversario: “Monti? “No, assolutamente. Monti, che si è messo adesso assieme a una bella compagnia, che sono gli innovatori, gli uomini nuovi Fini e Casini, potrà fare solo una cosa negativa per noi, che potrebbe anche preoccuparci ma che francamente non mi preoccupa così tanto, e cioè fare appello ai moderati perché votino i partitini ma spero che nessuna persona di buon senso ci caschi. Sarebbero voti regalati alla sinistra, e allora tanto vale votare direttamente per il Pd”.

Quanto alla sua nuova discesa in campo, l’ex premier si è detto disposto anche a ”fare il ministro dell’Economia, il ministro degli Esteri“, pur di arrivare all’accordo con la Lega e crede nella “possibilità di un risultato positivo” anche se  “può sembrare difficile”. Infatti, ha aggiunto, “i moderati e il ceto medio sono sempre stati la maggioranza in Italia“, dove “c’è un maggioranza di cittadini che non si riconoscono nella sinistra”.

In serata Berlusconi ha parlato anche al Tg1 dove ha definito l’accordo con la Lega Nord vicino e che si sta lavorando a un’intesa con il Grande Sud, ha detto di essere disposto a confronti tv con gli altri candidati purché non finiscano in rissa e ha ribadito per l’ennesima volta che i moderati devono votare lui e il Pdl e non il centro perché tanto vale dare la preferenza direttamente al Pd.

Il Cavaliere, oltre a sottolineare la necessità di dare più poteri al premier, ha posto l’attenzione sul rischio astensione provocato dal “distacco che la politica ha creato nei cittadini”. Nonostante questo, però, ha invitato i cittadini a superare “questo rigetto nei confronti della politica” affinché “si impongano di votare. A loro ricordo che anche se non votano sarà la politica a occuparsi di loro”. Ha concentrato l’attenzione anche sul voto utile, visto che “il Paese così non è governabile” e “bisogna andare a votare e non disperdere il voto sui piccoli partitini”. L’unica soluzione, dunque, “è che ci sia un partito che raccolga, da solo, la maggioranza dei consensi e abbia, da solo, la maggioranza in Parlamento e si possa mettere subito al lavoro per cambiare l’architettura istituzionale”. Nonostante l’attacco al Presidente del Consiglio, si è detto d’accordo con lui per l’eliminazione delle ‘ali estreme’ di cui ha parlato a UnoMattina. “Che ci siano in politica delle ali estreme a sinistra e un po’ meno a destra e che sarebbe meglio non ci fossero, è vero, chiaro – ha osservato-. E’ per questo che invito gli italiani a dare il voto ai due partiti che sono espressione di un bipolarismo maturo”. 

In vista della sua partecipazione a Servizio Pubblico il prossimo 10 gennaio, ha spiegato: “Non mi è stata data nessuna possibilità di andare ad un ‘prime time’ né in Rai né in altre tv. Per parlare ad un pubblico importante ho accettato di andare da Santoro. Non c’è nulla che mi fa paura, perché non ho nulla di cui rimproverarmi”. Come in ogni puntata, ci sarà anche Marco Travaglio che secondo Berlusconi “è bravissimo, è un genio del male, un pm mediatico. I pm amano fare del male, se non è così uno non fa il pm, io invece amo fare del bene”. Poi si scaglia contro i pm, che lo hanno ‘attaccato’ sia sul piano politico che personale. “Per me è un sacrificio durissimo candidarmi di nuovo – ha concluso- è qualcosa che va contro natura, per di più se si pensa che ho addosso una parte della magistratura con cui cercano di colpirmi non solo nell’immagine, come hanno fatto inventandosi il bunga bunga, ma anche sul piano patrimoniale, come la sentenza ultima sugli alimenti da dare alla mia ex moglie”. 

Il Cavaliere difende a spada tratta anche il suo ex ministro della Funziona Pubblica: “Brunetta è una persona assolutamente equilibrata, come io sono equilibrato, come il nostro partito che è il partito dei moderati, il partito del ceto medio ha sempre dimostrato di essere, lontani da ogni estremismo. Gli attacchi sono stati meschini e inaccettabili” afferma Berlusconi dopo lo scontro tra Monti e l’ex ministro. Alla domanda sulle intenzioni di Monti, che ha chiesto al Pd di “silenziare” le ali estreme, risponde: “E’ una cosa fuori dal mondo, perché il Pd è tutto quello che lei ha nominato, tutte le persone che lei ha nominato. Monti pretenderebbe che il Partito democratico cambiasse la sua anima, una cosa assolutamente fuori dal mondo”.  

“Se si danno i voti ai partiti di Casini e Fini, a questi centrini, si sottraggono voti ai moderati e la maggioranza può passare alla sinistra e saremmo in una situazione che peggiorerebbe, perché leggendo il programma della sinistra si hanno i brividi nella schiena. Pensate – aggiunge – che al primo punto hanno quello di introdurre la patrimoniale sugli immobili, sui risparmi e sulle azioni. Siamo messi abbastanza male, dentro una spirale recessiva pericolosa. Bisogna cambiare rotta e procedere con misure per la crescita e lo sviluppo anziché continuare con le misure di austerità che il governo tecnico, appiattito sulla Germania, ha messo in atto portando a questa situazione veramente tragica, perché tutti gli indicatori dell’economia sono peggiorati. Bisogna ripartire ma per farlo è necessario che governo e Parlamento abbiano poteri che oggi non hanno e che gli italiani votino per un partito che abbia la maggioranza per consentire al governo di fare le riforme di cui abbiamo bisogno. Gli italiani finora non hanno dato vita a un Paese bipolare con un grande partito del centrodestera e uno del centrosinistra ma hanno votato anche i partitini che agiscono sempre per continuare ad esistere e fare gli interessi del loro piccolo leader”. 

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