L'ex ministro replica al Presidente del Consiglio che lo ha accusato di portare "il Pdl su posizioni estreme e settarie". E di lui dice: "Non sa fare i conti, è pasticcione, non legge. Sta venendo fuori tanta arroganza e pochissimi contenuti"
“Ci da’ degli estremisti. Tagliare le ali vuol dire far fuori Fassina e me con i nostri cattivi consigli. Non solo si è montato la testa, ma ha proprio perso la testa”. Renato Brunetta torna da Tgcom24 sulle critiche arrivategli da Mario Monti che lo ha accusato di portare “il Pdl su posizioni estreme e settarie”. “La cosa che mi ha toccato – prosegue l’ex ministro – è stato il ‘silenziare Fassina’: è inaccettabile. Fassina è un mio avversario, è un economista, un esponente del Pd. Un presidente del Consiglio tecnico si permette in campagna elettorale di dire a un esponente del Pd di rilievo che Bersani dovrebbe silenziarlo? E’ impazzito?”.
Brunetta spiega che Monti “si comporta come un tecnocrate autoritario, poi – aggiunge – a me dice che porto il Pdl su posizioni estremiste e radicali. Ma dove è stato in questi mesi? Monti non sa fare i conti, è pasticcione, non legge. Il re è nudo: sta venendo fuori tanta arroganza e pochissimi contenuti. Quando Fassina ha definito la sua lista un Rotary gli ha fatto un onore, il Rotary è molto meglio”.