Il nuovo anno non comincia purtroppo sotto auspici positivi. Tutto il pianeta, e l’Europa in particolare, per l’incredibile cecità dei suoi governanti, è soggetto al dominio della finanza. Quest’ultima si conferma contraria alla democrazia e ai diritti umani. Siamo entrati oramai a pieno in una nuova fase del capitalismo contrassegnata appunto dalla prevalenza dei suoi aspetti finanziari che, se non rovesciato al più presto, ci ridurrà, e di fatto già ci sta riducendo, a vittime passive di poteri altrui che si accingono a negarci anche la soddisfazione dei diritti più elementari.
Un caso davvero inquietante è quello dell’acqua. Questo essenziale elemento presenta infatti alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente apprezzabile per la speculazione. Innanzitutto il fatto che sta diventando scarsa. Poi quello che la sua domanda è destinata a non esaurirsi mai, visto che corrisponde a un bisogno ineliminabile.
Si stanno quindi attualmente creando le basi di un mercato internazionale di futures per l’acqua. Ciò comporta la fissazione di un prezzo internazionale esposto ad ogni evento ovunque esso avvenga. Come già successo per il cibo, i processi di finanziarizzazione sono inevitabilmente destinati a far aumentare i prezzi. Come conclude Frederick Kaufman in un articolo pubblicato da Nature e tradotto e ripubblicato da Internazionale: “Le possibili implicazioni di un mercato globale dei futures sull’acqua sono difficili da immaginare. Una cosa, però, è chiara: un’eventuale asta per l’acqua lascerà a secco i raccolti e spingerà i prezzi mondiali dei generi alimentari ben oltre i picchi registrati negli ultimi cinque anni”.
La globalizzazione neoliberista, che sta approfondendo da tempo in modo intollerabile le divergenze fra ricchi e poveri, si avvia quindi a negare i diritti più elementari, quelli all’alimentazione e, appunto, all’acqua. Quest’ultima diventerà sempre più spesso causa di conflitti, anche armati (guerre) fra Stati e gruppi sociali.
Fra l’altro nel nostro Paese è stato approvato a larghissima maggioranza un anno e mezzo fa un referendum che ha detto chiaramente che l’acqua non può essere privatizzata ma deve restare un bene comune. Quale seguito è stato dato a questo referendum? Nessuno, dato che i governi, sia Berlusconi che Monti, hanno insistito sulla linea della privatizzazione che neanche l’intervento della Corte costituzionale è riuscito a bloccare definitivamente.
Bisogna quindi augurarsi che nel prossimo Parlamento trovino spazio le istanze del movimento contro la privatizzazione dell’acqua e più in generale contro il ruolo dominante della finanza nella nostra vita. Da questo punto di vista, di fronte alle contraddizioni ed esitazioni del Pd, che continua a proporre la privatizzazione, vanno rafforzate le componenti, come la lista “Rivoluzione civile” che sono chiaramente dalla parte della democrazia e della difesa dei beni comuni.
Più in generale occorre colpire la finanza, mettendo definitivamente fuori legge i derivati e gli altri prodotti di puro genere speculativo che non portano nessun beneficio né economico né sociale, ma servono solo ai poteri forti per aumentare ancora di più il proprio potere. Quegli stessi poteri forti che prima Berlusconi e poi Monti hanno esaltato a scapito dell’unico vero valore fondante previsto dalla nostra Costituzione repubblicana, quello del lavoro.
Per affermare questo valore e porre limiti fermi e precisi alla finanza che sta dilagando nella nostre vite occorre una vera e propria rivoluzione, sia a livello interno che internazionale. Se sarà civile, tanto meglio….Le prossime elezioni vanno lette come un passaggio in questa direzione. Verso l’auspicabile risveglio del popolo italiano. Che è davvero indispensabile per mettere fuori dal gioco i poteri occulti che, forti dello spazio esagerato attribuito nell’attuale sistema capitalistico alla finanza, che è chiaramente degenerata, come un cancro, dalle sue funzioni originarie, vogliono consegnare a noi e alle future generazioni una vita indegna di questo nome. Più futuro, meno futures!
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Economia & Lobby - 4 Gennaio 2013
La finanza ci farà morire di sete?
Il nuovo anno non comincia purtroppo sotto auspici positivi. Tutto il pianeta, e l’Europa in particolare, per l’incredibile cecità dei suoi governanti, è soggetto al dominio della finanza. Quest’ultima si conferma contraria alla democrazia e ai diritti umani. Siamo entrati oramai a pieno in una nuova fase del capitalismo contrassegnata appunto dalla prevalenza dei suoi aspetti finanziari che, se non rovesciato al più presto, ci ridurrà, e di fatto già ci sta riducendo, a vittime passive di poteri altrui che si accingono a negarci anche la soddisfazione dei diritti più elementari.
Un caso davvero inquietante è quello dell’acqua. Questo essenziale elemento presenta infatti alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente apprezzabile per la speculazione. Innanzitutto il fatto che sta diventando scarsa. Poi quello che la sua domanda è destinata a non esaurirsi mai, visto che corrisponde a un bisogno ineliminabile.
Si stanno quindi attualmente creando le basi di un mercato internazionale di futures per l’acqua. Ciò comporta la fissazione di un prezzo internazionale esposto ad ogni evento ovunque esso avvenga. Come già successo per il cibo, i processi di finanziarizzazione sono inevitabilmente destinati a far aumentare i prezzi. Come conclude Frederick Kaufman in un articolo pubblicato da Nature e tradotto e ripubblicato da Internazionale: “Le possibili implicazioni di un mercato globale dei futures sull’acqua sono difficili da immaginare. Una cosa, però, è chiara: un’eventuale asta per l’acqua lascerà a secco i raccolti e spingerà i prezzi mondiali dei generi alimentari ben oltre i picchi registrati negli ultimi cinque anni”.
La globalizzazione neoliberista, che sta approfondendo da tempo in modo intollerabile le divergenze fra ricchi e poveri, si avvia quindi a negare i diritti più elementari, quelli all’alimentazione e, appunto, all’acqua. Quest’ultima diventerà sempre più spesso causa di conflitti, anche armati (guerre) fra Stati e gruppi sociali.
Fra l’altro nel nostro Paese è stato approvato a larghissima maggioranza un anno e mezzo fa un referendum che ha detto chiaramente che l’acqua non può essere privatizzata ma deve restare un bene comune. Quale seguito è stato dato a questo referendum? Nessuno, dato che i governi, sia Berlusconi che Monti, hanno insistito sulla linea della privatizzazione che neanche l’intervento della Corte costituzionale è riuscito a bloccare definitivamente.
Bisogna quindi augurarsi che nel prossimo Parlamento trovino spazio le istanze del movimento contro la privatizzazione dell’acqua e più in generale contro il ruolo dominante della finanza nella nostra vita. Da questo punto di vista, di fronte alle contraddizioni ed esitazioni del Pd, che continua a proporre la privatizzazione, vanno rafforzate le componenti, come la lista “Rivoluzione civile” che sono chiaramente dalla parte della democrazia e della difesa dei beni comuni.
Più in generale occorre colpire la finanza, mettendo definitivamente fuori legge i derivati e gli altri prodotti di puro genere speculativo che non portano nessun beneficio né economico né sociale, ma servono solo ai poteri forti per aumentare ancora di più il proprio potere. Quegli stessi poteri forti che prima Berlusconi e poi Monti hanno esaltato a scapito dell’unico vero valore fondante previsto dalla nostra Costituzione repubblicana, quello del lavoro.
Per affermare questo valore e porre limiti fermi e precisi alla finanza che sta dilagando nella nostre vite occorre una vera e propria rivoluzione, sia a livello interno che internazionale. Se sarà civile, tanto meglio….Le prossime elezioni vanno lette come un passaggio in questa direzione. Verso l’auspicabile risveglio del popolo italiano. Che è davvero indispensabile per mettere fuori dal gioco i poteri occulti che, forti dello spazio esagerato attribuito nell’attuale sistema capitalistico alla finanza, che è chiaramente degenerata, come un cancro, dalle sue funzioni originarie, vogliono consegnare a noi e alle future generazioni una vita indegna di questo nome. Più futuro, meno futures!
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.