Settanta distruggi documenti, quelle macchine un po’ infernali che macinano carte e faldoni, come in un film da 007. E’ l’ultimo acquisto – autorizzato in tempo record – del Dipartimento istituzionale e territorio, il cuore della giunta regionale guidata da Renata Polverini, firmato da uno degli uomini di massima fiducia della governatrice, Luca Fegatelli. “Esigenze d’ufficio”, è scritto nelle motivazioni dell’atto di determina presentato la vigilia di Natale, che impegna la spesa di 14.144,90 euro, da pagarsi alla All Office srl di Fiumicino per la particolarissima fornitura. Macchine di una certa potenza, a giudicare dal prezzo, pari a circa 200 euro l’una.
L’atto di determina (proposto il 21 dicembre e firmato il 24, con il numero A13230: guarda qui) non specifica quali siano le esigenze di ufficio, né la destinazione dei settanta distruggi documenti. L’ufficio che autorizza la spesa è la Direzione generale “Attività della presidenza”, quindi direttamente dipendente da Polverini. “Una spesa piuttosto insolita – commenta Riccardo Agostini, della direzione del Lazio del Pd – e ora la domanda è: cosa ci dovranno fare negli uffici di Cetica (assessore alla programmazione, ndr) e compagni con decine e decine di distruggi documenti? Cosa dovranno far sparire per sempre dalle segrete stanze di via Cristoforo Colombo?”. Dichiarazione dura, alla quale replica l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Stefano Cetica: “La giunta non ha ordinato alcunché ed il signor Agostini sarà denunciato per diffamazione”. Ai numeri degli uffici di Luca Fegatelli – il dirigente che ha firmato il provvedimento – non risponde nessuno, forse per il prolungato periodo festivo.
L’acquisto natalizio ricorda un episodio analogo, accaduto al passaggio delle consegne dalla giunta Storace a quella guidata da Marrazzo: “Trovammo i computer senza hard disk – raccontano alcuni funzionari degli staff degli assessorati – e il fatto ci colpì molto”. Nel caso dell’attuale giunta della regione Lazio – il cui consiglio è stato colpito nei mesi scorsi dagli arresti dei capigruppo Franco Fiorito, Pdl, e Vincenzo Maruccio, Idv – l’esigenza d’ufficio prevede, visto il tipo di acquisto, la distruzione di una notevole quantità di documenti cartacei, prima di lasciare uffici e archivi al successore, che uscirà eletto nelle prossime elezioni.