
È di nuovo scoppiata la stagione pre-elettorale, e i loghi sbocciano come fiori a primavera, alcuni più selvatici, altri prodotti da innesti che si rivelano improbabili graficamente prima ancora che politicamente. Intendiamoci, in Italia è da decenni che viviamo costantemente in un clima pre-elettorale ravvivato troppo spesso da finte sagre primaverili. La verità è che ci troviamo almeno da vent’anni nel pieno di un inverno politico che sembra non avere mai fine.
E allora godiamoci questa ennesima sagra con l’ultimo logo sbocciato, quello della Lista Monti. Il professore è un estremista della sobrietà e quindi deve aver dato un brief estremamente sobrio ai grafici che ci hanno lavorato. L’agenzia è la stessa che aveva curato la comunicazione di Michele Emiliano, di Nichi Vendola, di Sel e del Pd. Con la loro flessibilità professionale si sono attenuti al brief rigorosamente. Vale a dire in modo estremamente sobrio. E nonostante questo riusciamo a leggerci la vision che Monti ha del futuro dell’Italia.
Il campo bianco rappresenta un’apparente assenza di colorazione politica della lista, il che prelude invece a una preoccupante capacità di accogliere le più inedite alleanze politiche come se nulla fosse. Quindi fra un po’ ne vedremo di tutti i colori. Il simbolo è inscritto in un cerchio blu e blu è anche l’intestazione della lista col nome di Monti. Ma è un blu poco vivace: infatti è stato spento aggiungendo una punta di grigio, a significare la capacità di Monti di spegnere anche l’ultimo guizzo di vivacità del Paese.
Il grigio è il colore scelto per il nome della lista, ‘Scelta civica’, perché l’elettore sia consapevole fin da adesso che si tratterà di una scelta grigia. L’unico sprazzo di colore è la bandiera. Destrutturata come la cucina dei ristoranti più amati dall’alta borghesia, o forse trasformata in nastro da tagliare per l’inaugurazione di un nuovo corso per l’Italia. Ma dal modo in cui è disposto risulta un inequivocabile riferimento alle curve di crescita del business e della finanza. Solo che qui la curva ha due componenti e il verde può rappresentare la nostra condizione di impoverimento che continuerà a peggiorare nonostante le tardive promesse di diminuzione delle tasse. E il rosso? Il rosso può rappresentare le minacce di una crisi non ancora scampata con cui il professore continuerà a giustificare la sua politica. Ma sempre sobriamente eh.
Comprendiamo l’oggettiva difficoltà a disporre da qualche parte nella gabbia grafica la parola ‘con’. E probabilmente l’intenzione del creativo era anche quella di rendere Monti un solido sostegno per l’Italia (dandogli quella spruzzatina di paternalismo che piace tanto agli italiani). Ma qui il blocco semantico ‘conTi’, che fatalmente si forma, e la sua pericolosa vicinanza con il colore rosso, non promette niente di buono e si configura come un subliminale autogol. L’interpretazione semiotica complessiva che ne può risultare è che Monti, con la sua politica grigia continuerà a mettere in difficoltà economica la società italiana a fronte di promesse di sviluppo (vedi curva tricolore in ascesa) che non sono state mantenute già nel suo primo mandato.
Con questo simbolo la capacità strategica dimostrata da Monti si appiattisce sui luoghi comuni della ritualità pre-elettorale facendo promesse che non può dimostrare. Nessuno scatto in avanti, nessuna innovazione. Se la comunicazione elettorale può essere paragonata alle danze per il corteggiamento studiate dagli etologi (nel nostro caso l’obiettivo è l’accoppiamento fra partiti ed elettori) consiglio al professore la lettura di contributi scientifici come quello di Antonio Villari, La ritualizzazione degli schemi motori innati (Aracne, 2012) dove si dimostra che, quando si tratta di sopravvivenza, tutte le specie animali alla fine utilizzano gli stessi rituali. Lei dunque non era un tecnico, ma un politico come tutti gli altri.
Professore, l’Italia ha bisogno di ben altra spinta che una patina di sobrietà per rinascere. Forse, come dice Ingroia, una rivoluzione civile?
Bruno Ballardini
Esperto di comunicazione strategica, saggista
Politica - 5 Gennaio 2013
‘Scelta Civica’, Monti alla sagra dei loghi comuni
È di nuovo scoppiata la stagione pre-elettorale, e i loghi sbocciano come fiori a primavera, alcuni più selvatici, altri prodotti da innesti che si rivelano improbabili graficamente prima ancora che politicamente. Intendiamoci, in Italia è da decenni che viviamo costantemente in un clima pre-elettorale ravvivato troppo spesso da finte sagre primaverili. La verità è che ci troviamo almeno da vent’anni nel pieno di un inverno politico che sembra non avere mai fine.
E allora godiamoci questa ennesima sagra con l’ultimo logo sbocciato, quello della Lista Monti. Il professore è un estremista della sobrietà e quindi deve aver dato un brief estremamente sobrio ai grafici che ci hanno lavorato. L’agenzia è la stessa che aveva curato la comunicazione di Michele Emiliano, di Nichi Vendola, di Sel e del Pd. Con la loro flessibilità professionale si sono attenuti al brief rigorosamente. Vale a dire in modo estremamente sobrio. E nonostante questo riusciamo a leggerci la vision che Monti ha del futuro dell’Italia.
Il campo bianco rappresenta un’apparente assenza di colorazione politica della lista, il che prelude invece a una preoccupante capacità di accogliere le più inedite alleanze politiche come se nulla fosse. Quindi fra un po’ ne vedremo di tutti i colori. Il simbolo è inscritto in un cerchio blu e blu è anche l’intestazione della lista col nome di Monti. Ma è un blu poco vivace: infatti è stato spento aggiungendo una punta di grigio, a significare la capacità di Monti di spegnere anche l’ultimo guizzo di vivacità del Paese.
Il grigio è il colore scelto per il nome della lista, ‘Scelta civica’, perché l’elettore sia consapevole fin da adesso che si tratterà di una scelta grigia. L’unico sprazzo di colore è la bandiera. Destrutturata come la cucina dei ristoranti più amati dall’alta borghesia, o forse trasformata in nastro da tagliare per l’inaugurazione di un nuovo corso per l’Italia. Ma dal modo in cui è disposto risulta un inequivocabile riferimento alle curve di crescita del business e della finanza. Solo che qui la curva ha due componenti e il verde può rappresentare la nostra condizione di impoverimento che continuerà a peggiorare nonostante le tardive promesse di diminuzione delle tasse. E il rosso? Il rosso può rappresentare le minacce di una crisi non ancora scampata con cui il professore continuerà a giustificare la sua politica. Ma sempre sobriamente eh.
Comprendiamo l’oggettiva difficoltà a disporre da qualche parte nella gabbia grafica la parola ‘con’. E probabilmente l’intenzione del creativo era anche quella di rendere Monti un solido sostegno per l’Italia (dandogli quella spruzzatina di paternalismo che piace tanto agli italiani). Ma qui il blocco semantico ‘conTi’, che fatalmente si forma, e la sua pericolosa vicinanza con il colore rosso, non promette niente di buono e si configura come un subliminale autogol. L’interpretazione semiotica complessiva che ne può risultare è che Monti, con la sua politica grigia continuerà a mettere in difficoltà economica la società italiana a fronte di promesse di sviluppo (vedi curva tricolore in ascesa) che non sono state mantenute già nel suo primo mandato.
Con questo simbolo la capacità strategica dimostrata da Monti si appiattisce sui luoghi comuni della ritualità pre-elettorale facendo promesse che non può dimostrare. Nessuno scatto in avanti, nessuna innovazione. Se la comunicazione elettorale può essere paragonata alle danze per il corteggiamento studiate dagli etologi (nel nostro caso l’obiettivo è l’accoppiamento fra partiti ed elettori) consiglio al professore la lettura di contributi scientifici come quello di Antonio Villari, La ritualizzazione degli schemi motori innati (Aracne, 2012) dove si dimostra che, quando si tratta di sopravvivenza, tutte le specie animali alla fine utilizzano gli stessi rituali. Lei dunque non era un tecnico, ma un politico come tutti gli altri.
Professore, l’Italia ha bisogno di ben altra spinta che una patina di sobrietà per rinascere. Forse, come dice Ingroia, una rivoluzione civile?
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.