Era decollato dallo scalo di Los Roques e doveva atterrare all’aeroporto di Maiquetia, a circa 20 chilometri da Caracas. Perse le tracce dello stilista, che era insieme alla moglie e a due connazionali. Cinque anni fa sulla stessa rotta era sparito un velivolo con 14 persone a bordo, di cui 8 italiani
C’erano sei persone a bordo del velivolo in Venezuela di cui, dalla mattina del 4 gennaio, si sono perse le tracce. Tra i quattro passeggeri di nazionalità italiana, anche Vittorio Missoni, figlio maggiore dello stilista Ottavio Missoni, insieme alla moglie Maurizia Castiglioni. La conferma arriva da Pietro Foresti, figlio di Elda Scalvenzi e Guido Foresti, due amici di vecchia data dell’imprenditore, anche loro a bordo. “L’unica cosa che sappiamo – dice – è che hanno interrotto le ricerche”. L’aereo era decollato dallo scalo di Los Roques e doveva atterrare all’aeroporto internazionale Simon Bolivar di Maiquetia, a circa 20 chilometri da Caracas.
Oltre ai quattro turisti a bordo, il gruppo dei connazionali era composto anche da altre due persone che si sono imbarcate a Los Roques su un altro volo e che si trovano a Caracas. A sparire in un punto non lontano dall’arcipelago è stato un piccolo bimotore britannico Norman BN2 di colore bianco con le sigle YV2615 BN-2, immatricolato nel 1968 e guidato da due piloti, German Merchane e Juan Fernandez. Le ricerche sono state sospese la sera e, come hanno riferito le autorità, riprenderanno a breve. Nella zona sono state impegnate diverse imbarcazioni e due-tre aerei venezuelani. La Farnesina ha attivato i canali di informazione nel paese e il consolato italiano, in raccordo con l’Unità di crisi, è in stretto contatto con Caracas. “L’ultimo contatto dell’aereo si è verificato a 10 miglia nautiche da Los Roques”, ha precisato il ministro degli interni e giustizia venezuelano, Nestor Reverol, precisando che “il gruppo aveva trascorso Natale e l’ultimo dell’anno nell’arcipelago”.
E’ una drammatica coincidenza quella che pesa sulla scomparsa dell’aereo in Venezuela, visto che esattamente cinque anni fa, il 4 gennaio del 2008, un altro aereo scomparve al largo dell’arcipelago de Los Roques con 14 persone a bordo, tra cui otto italiani. In quella occasione non furono mai trovati nè i resti del velivolo nè i corpi dei passeggeri, a esclusione di quello del copilota venezuelano, che fu recuperato in alto mare. L’aereo, un Let l-410 di fabbricazione ceca, era partito da Caracas e se ne persero le tracce dopo che il pilota aveva segnalato un guasto ai motori. A bordo si trovavano una famiglia della provincia di Treviso, Paolo Durante, la moglie Bruna e le due figlie Emma e Sofia, di otto e sei anni; una coppia romana, Stefano Fragione e Fabiola Napoli, e due amiche bolognesi, Annalisa Montanari e Rita Calanni Rindina. Oltre al pilota e copilota, vi erano altri quattro passeggeri: tre donne venezuelane e uno svizzero. Ed è proprio di questi giorni la notizia che forse quell’aereo non precipitò ma fu dirottato da un gruppo di narcotrafficanti colombiani. Il ‘giallo’, i cui contorni sono stati descritti dal settimanale ‘Oggi’, potrebbe essere risolto a breve: una nave dotata di apparecchiature sofisticate per i rilievi marini sarà il 30 gennaio sul luogo della scomparsa alla ricerca del relitto.