Il segretario del Pdl è sicuro: "Emergeranno dopo le elezioni politiche, sono pronto a scommetterci un caffè". E conferma che l'intesa con la Lega è vicina: "Abbiamo già individuato il capo della coalizione in Silvio Berlusconi, non credo ci saranno ripensamenti"
“Ci scommetto un caffè”. Angelino Alfano è sicuro, nella rete degli indagati in Regione Lombardia finiranno anche esponenti della sinistra. Ma i nomi, precisa il segretario del Pdl a Skytg24, si sapranno “solo dopo le elezioni politiche”. D’altra parte, secondo Alfano, le inchieste della magistratura sono spesso “più elettorali che giudiziarie”, compresa quella riguardante i fondi del gruppo della Lega al Senato, sulla quale il segretario taglia corto: “Mi pare che le dichiarazioni di oggi del senatore Bricolo siano assolutamente chiare ed esaustive”. Il riferimento è al lungo comunicato in cui il capogruppo del Carroccio al Senato definisce “false e prive di fondamento” le notizie apparse sui giornali, che riportano le dichiarazioni di Manuela Maria Privitera, definita da Bricolo “una ex collaboratrice infedele”.
Alfano conferma che l’accordo elettorale con la Lega è vicino: “Siamo molto vicini a raggiungere un’intesa”. Il Carroccio, sostiene il segretario del Pdl, si è espresso “sulla cosa più importante: e cioè Berlusconi capo della coalizione”. Esclusi, dunque, ripensamenti dell’ultima ora: “Non credo che da parte della Lega ci saranno insuperabili problemi su questo. La campagna elettorale sta andando bene, siamo fiduciosi che ci possa essere una clamorosa rimonta paragonabile a quella del 2006 e quindi sarebbe sbagliato non prendere l’abbrivio per vincere sia in Lombardia che a livello nazionale”.
Non è mancato, poi, l’ennesimo attacco a Mario Monti: “Da buon vecchio politico, ha subito parlato di diminuzione delle tasse dopo essere stato l’uomo che più di tutti ha voluto aumentarle”.