Al progetto sta lavorando la banca d’affari Lazard, storico consulente del gruppo transalpino che già nel 2008 aveva condotto la trattativa, poi saltata per le resistenze dei sindacati e del governo. All'orizzonte anche un possibile accordo con la compagnia araba Etihad, ma Parigi è in vantaggio
La fusione tra Air France e Alitalia è più vicina. L’accordo, sfumato nel 2008 per l’opposizione di Berlusconi, questa volta dovrebbe concretizzarsi: secondo quanto riportato dal Messaggero, la compagnia francese punta a chiudere la trattativa prima dell’estate.
Al progetto sta lavorando la banca d’affari Lazard, storico consulente del gruppo transalpino che già nel 2008 aveva condotto la trattativa, poi saltata per le resistenze dei sindacati e del governo. I francesi, che già posseggono il 25% delle quote di Alitalia, vogliono evitare passi falsi: a partire dal 12 gennaio la cordata guidata da Intesa Sanpaolo potrà cedere sul mercato le proprie quote, che però sono soggette a un diritto di prelazione dei soci. I vari componenti della cordata che all’epoca salvò l’italianità della compagnia (il gruppo Riva, i Benetton, la stessa Intesa Sanpaolo) potrebbero essere tentati dalla prospettiva di monetizzare.
Accanto alla probabile offerta della compagnia francese, prende corpo anche la prospettiva di un accordo con Etihad, la compagnia di Abu Dhabi con cui Alitalia ha già un accordo commerciale. Questo scenario potrebbe favorire la trasformazione di Fiumicino in uno degli hub principali d’Europa.
Neanche il clima da campagna elettorale sembra però poter arginare il progetto orchestrato dal presidente di Air France, Jean-Cyril Spinetta. La compagnia francese, che gode di un ottimo momento dovuto a una capitalizzazione di Borsa tornata oltre 2 miliardi di euro, avrebbe infatti, attraverso atti formali, impedito a Colaninno di trattare con altre compagnie.