Il mondo dell’economia e della politica dice addio a Luigi Spaventa. Romano, 78 anni, è morto nella sua città dopo una lunga carriera nella quale ha ricoperto ruoli di grande prestigio in ambito politico e accademico. Ministro del Bilancio del governo Ciampi dal ’93 al ’94 e presidente della Consob dal ’98 al 2003, nel ’94 si era candidato alle elezioni politiche nelle file del Pds, nello stesso collegio (Roma 1) di Silvio Berlusconi. Per lui fu una sconfitta annunciata, che però non gli impedì successivamente di rivestire incarichi di grande responsabilità.
Nato nella capitale il 5 marzo del ’34, è stato professore ordinario di Economia politica all’Università La Sapienza di Roma. Nel ’76 fu eletto deputato alla Camera, come indipendente nelle liste del Pci. Riconfermato nel ’79, resta a Montecitorio fino all’83, quando torna all’Università come professore associato. Durante il suo primo mandato si distingue tra le altre cose per essere, in linea con il proprio partito, un oppositore della moneta unica europea, in netta contrapposizione con l’altro esponente del Pci Altiero Spinelli e con il radicale Marco Pannella.
Nell’88 viene nominato dal governo De Mita presidente del Comitato scientifico-consultivo sulla gestione del debito pubblico istituito dal Ministro del Tesoro. Nel ’93 diventa ministro del Bilancio e della Programmazione Economica nel governo di Carlo Azeglio Ciampi, carica che ricoprirà fino al 10 maggio del ’94. Dopo essere stato, per un breve periodo, presidente della banca Mps, nel ’98 viene nominato dal presidente del Consiglio Romano Prodi a presidente della Consob. Vi resterà sino al 2004.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è detto “profondamente addolorato per la perdita di un amico dei più cari” e ha voluto rendere omaggio “alla memoria dello studioso e dell’uomo pubblico che ha come pochi altri negli scorsi decenni lasciato un’impronta inconfondibile nello sviluppo delle conoscenze economiche e nell’esercizio di responsabilità rilevanti per il progresso civile e culturale del paese”. Napolitano, nell’esprimere le proprie condoglianze alla famiglia, ha ricordato come Spaventa sia stato un “docente universitario esemplare, maestro di brillanti economisti di diverse generazioni, protagonista sapiente del dibattito internazionale sui problemi dell’economia, parlamentare e ministro di alto livello e assoluto rigore, titolare impeccabile di incarichi delicati come quello di presidente della Consob”.
Anche Walter Veltroni ha voluto rendere omaggio alla memoria di Spaventa: “L’Italia perde un protagonista, un uomo colto, severo, coraggioso e indipendente capace di difendere le sue idee, insieme, di essere al servizio del suo Paese”.