Il segretario della Lega si dice contento della nuova alleanza con il partito di Silvio Berlusconi e sente profumo di vittoria per la corsa al Pirellone: "E' un accordo che mi soddisfa molto, perché con quest’accordo posso ragionevolmente affermare che in Lombardia si vince”
Dopo l’accordo Pdl-Lega il segretario del Carroccio, che correrà per il centrodestra alla elezioni regionali della Lombardia, ha pochi dubbi su dovrà essere invece il candidato premier: “Stimo Alfano, ma indico Tremonti come premier. Ho sentito che Silvio Berlusconi ha indicato Angelino Alfano come candidato premier. E’ una persona che stimo, con cui ho lavorato, non mi dispiace. Ma io mi permetto di indicare Giulio Tremonti” sottolinea Roberto Maroni nel corso di una conferenza stampa nella sede della Lega Nord di via Bellerio a Milano. Nell’accordo “non viene indicato, non si dice chi sarà il candidato premier”, ma si dice che “non sarà Silvio Berlusconi, ha accettato, è un fatto rilevante”, sono “soddisfatto e riconoscente”.
Per l’ex ministro dell’Interno la nuova alleanza con il partito di Silvio Berlusconi, annunciata questa mattina dall’ex presidente del Consiglio, “è un accordo che mi soddisfa molto, perché con quest’accordo posso ragionevolmente affermare che in Lombardia si vince. Dopo le elezioni daremo vita alla macro regione del Nord. L’accordo col Pdl serve per vincere in Lombardia e con questo accordo vincerò – afferma Maroni – con buona pace dei miei avversari”. Secondo l’esponente leghista correre da soli alle prossime elezioni avrebbe portato a una “inevitabile sconfitta”. Berlusconi “è capo della coalizione e non viene indicato alcun candidato premier ma si dice esplicitamente che non sarà Berlusconi. Capisco qualche mal di pancia – sottolinea – ma ricordo a tutti quanti che se non ci fosse stato l’accordo con il Pdl allora, più di 400 Comuni sarebbero a rischio con i sindaci che dovrebbero dimettersi. Ci sono quindi tutte le ragioni per considerare l’accordo utile, positivo e coerente con il disegno illustrato nell’ultimo congresso. Non temo malumori territoriali, c’è qualcuno che non era d’accordo, in Veneto, come in Piemonte, ma a questi ricordo che, nel Veneto siamo al governo della Regione con il Pdl”.
Maroni è così convinto di sedersi sulla poltrona che è stata per quasi 20 anni di Roberto Formigoni da ricordare una scommessa con l’ex sindaco di Milano, candidato indipendente alla Regione: “Alcune settimane fa Gabriele Albertini aveva detto che se avessi vinto mi avrebbe regalato una Ferrari. Bene, dico al Albertini di cominciare a prenotarla, perché lui è destinato ad un modesto piazzamento. Quando diventerò governatore della Lombardia – ha aggiunto Maroni – farò il governatore della Lombardia e nella Lega darò vita ad una nuova fase di cambio generazionale”. Maroni ha ribadito che, nel caso in ci sarà eletto presidente della Regione Lombardia, si dimetterà da segretario federale della Lega Nord. “Se vincerò, anzi, quando vincerò, voglio dare il via con la sostituzione del segretario della Lega ad un cambio generazionale”.
Maroni ha detto di non sapere cosa intende fare Formigoni, che ha sempre sponsorizzato la candidatura di Albertini: “Sinceramente la cosa mi lascia totalmente indifferente, io ho l’appoggio del Pdl. Nei prossimi giorni ci saranno incontri tra le delegazioni dei due partiti” per definire le ultime questioni in vista delle regionali in Lombardia. L’obiettivo è di avere il sostegno di “altre liste”, ha spiegato il leader del Carroccio, il quale ha ricordato che al momento sono tre le liste che sosterranno la sua candidatura: quella della Lega Nord, quella del Pdl e la lista civica ‘Maroni presidente’. L’accettazione di queste liste è delegata al candidato presidente della Regione, cioè a me”, ha precisato, spiegando che il termine ultimo per la presentazione delle candidature per le regionali, è fissato per il 25 gennaio.
L’ex ministro ha anche risposto a una domanda sull’inchiesta della Procura di Roma in cui si ipotizza che siano stati pagati “stipendi” extra agli esponenti del Carroccio in Parlamento. “L’inchiesta di Roma è una bufala, vede una sola persona indagata che io stesso ho denunciato. E comunque non sono un complottista”.