Il leader dell'Udc: "Gli elettori del Popolo delle Libertà e del Carroccio sono più intelligenti di quanto i loro capi li considerino: la verità è che la sfida è tra Bersani e Monti". Poi assicura che Cesa sarà candidato e risponde a Vendola: "Un frasario marxista-leninista"
Quello tra Pdl e Lega Nord “è l’accordo della disperazione”. Continua lo scontro a distanza a destra, tra quella di Mario Monti continuamente punzecchiata da Berlusconi e quella del Cavaliere finita sotto i continui attacchi di Casini. E a parlare è proprio il leader dell’Udc: “Gli elettori del Pdl e della Lega, che sono molto più intelligenti di quanto i loro capi li considerino potranno vedere che ormai questa nuova campagna elettorale ci dà due possibilità vere: quella di Bersani e quella di Monti, tutto il resto è un déjà vu anche abbastanza triste, perché non sono nemmeno in grado di scegliere un candidato e probabilmente si vergognano di Berlusconi e devono affiancarlo con altri nomi di comodo, dobbiamo fare una specie di caccia al tesoro per capire tra Berlusconi, Tremonti e Alfano chi è il candidato vero. Francamente una dimostrazione di pessima politica, che assegna nuove responsabilità alla coalizione alla quale mi onoro di appartenere”.
L’ex presidente della Camera ha parlato anche della composizione delle liste che sosterranno il presidente del Consiglio nella campagna elettorale. “Non c’è nessuna trattativa sulle liste, c’è semplicemente una riflessione”. Alla domanda se le liste saranno presentate nel giro di poche ore, Casini ha poi risposto: “Presentarle domani o fra due o fra tre giorni non cambia nulla, ci prenderemo il tempo che serve”. Nessuna trattativa, dunque: “E’ tutto falso – spiega Casini – il mio partito ha zero senatori e faremo un gruppo parlamentare unico”. Per la compilazione delle liste “non ci sono quote: tutti saranno indicati dal presidente del Consiglio”. “Noi avremo zero senatori – prosegue il leader Udc – visto anche che avremo un gruppo unico”. Di certo c’è che il segretario del partito Lorenzo Cesa, che rischiava di rimanere nei tramagli dei vincoli stretti fissati da Enrico Bondi e Mario Monti per l’inserimento negli elenchi dei candidati, correrà per un posto in Parlamento: l’obiettivo è “mettere le persone giuste al posto giusto, tenendo conto delle competenze, ma anche del potenziale di consensi che esse portano alla coalizione”. Cesa sarà “candidato come è stato fatto negli ultimi 15 anni. La sua candidatura non è mai stata in discussione”.
Infine un paio di risposte. La prima al ministro dello Sviluppo Corrado Passera: “Ho recepito con rispetto le critiche – ha dichiarato Casini – Quando si stima una persona come io stimo Passera si accolgono le scelte con rispetto. La scelta di candidarsi o non candidarsi è una scelta personale e io la rispetto”. L’altra a Nichi Vendola: “Vorrei difendere i cittadini onesti, quelli ricchi e quelli poveri, che fanno il bene del Paese, pagano le tasse e che non meritano di essere mandati all’inferno da Vendola che recupera un vecchio frasario marxista-leninista”. “Il problema vero è che tutti devono pagare le tasse altrimenti la pressione fiscale diventa oppressiva – aggiunge – Gli italiani non si devono dividere tra ricchi e poveri ma tra persone che non oneste e non” dice Casini ricordando che se il livello di pressione fiscale è questo è perché “per troppi anni si è strizzato l’occhio a chi le tasse non le pagava”. Quanto poi alla modifica dell’Imu e al calo dell’Irpef promessi da Monti, secondo il leader centrista “Monti è stato attaccato a sproposito perché già dentro il programma del governo era previsto un alleggerimento della pressione fiscale”. Da qui – e considerando anche le nuove cifre drammatiche sulla disoccupazione – Casini spiega che per invertire la tendenza “più sgravi per chi assume i giovani”.