L'imprenditore Marcos Valerio ha detto che l'ex presidente avrebbe ricevuto illegalmente denaro e avrebbe autorizzato persone di sua fiducia a muovere soldi attraverso conti bancari per pagare sospette tangenti. Lula, uscito dal governo con indici di popolarità alle stelle, ha sempre negato di avere a che fare con la rete di finanziamento illecito
Inchiesta aperta su Lula. L’ipotesi di reato è associazione illecita a scopo di corruzione. L’ex presidente brasiliano è indagato per il “mensalao”, il sistema di finanziamento con fondi neri del Partido dos trabalhadores, il Pt, il partito tuttora al governo in Brasile. La procura generale della Repubblica ha aperto un fascicolo sul suo conto. Secondo il quotidiano “Estado do Sao Paulo” il capo della procura generale, Roberto Gurgel, ha deciso di coinvolgere personalmente Luiz Inácio da Silva nell’inchiesta sul “mensalao” per determinare se e in che modo l’ex presidente è stato coinvolto nella rete di finanziamento.
A tirare in ballo Lula sarebbe stato Marcos Valerio, imprenditore già condannato per aver partecipato al mensalao. Marcos Valerio ha detto che Lula avrebbe ricevuto illegalmente denaro per sue spese personali e avrebbe autorizzato persone di sua fiducia a muovere soldi attraverso conti bancari per pagare sospette tangenti. Lula, uscito dal governo con indici di popolarità alle stelle e tuttora molto amato dalla base che sostiene il governo della sua pupilla Dilma Rousseff, ha sempre negato di avere a che fare con la rete di finanziamento illecito, venuta alla luce nel 2005.
Il Brasile ha seguito in diretta televisiva per ben quattro mesi l’esame che la Corte suprema ha fatto del maxi processo al mensalao. A novembre è stato condannato per corruzione il grande consigliere, fac totum del governo, l’ex segretario di gabinetto José Dirceu, un monumento politico vivente dentro il Pt. Undici anni, è la sua pena. Considerato colpevole anche l’ex presidente del partito, José Genoino. Finora però i giudici non avevano mai coinvolto direttamente Lula.