Nelle liste per le consultazioni del 24 e 25 febbraio prossimi è tutto un florilegio di figli, nipoti, fratelli, mogli e cugini pronti a coprire uno scranno parlamentare che, in alcuni casi, viene 'passato' addirittura alla terza generazione. Una 'tradizione' che tutti i partiti rispettano
Le tradizioni, si sa, non si toccano. E i mestieri, si ereditano. Specie in politica. Cominciano a trapelare i nomi dei nuovi, possibili parlamentari, ed è tutto un florilegio di figli, nipoti, fratelli, mogli e cugini pronti a coprire uno scranno parlamentare che, in alcuni casi, viene ‘passato’ addirittura alla terza generazione. Succede in casa Pdl. Alle prossime elezioni verrà candidata Katia Gentile, vice sindaco di Cosenza, figlia dell’assessore regionale ai lavori pubblici Pino e nipote di Antonio Gentile, senatore del Cavaliere. Quando si dice, buon sangue non mente. Vale anche per Luca Morrione, presidente del consiglio comunale di Cosenza, figlio dell’ex deputato Ennio, oggi consigliere regionale, sempre in quota Pdl. Ma una famiglia, in fondo, ce l’hanno tutti. E anche nel Pd ai legami affettivi ci tengono. Debutterà quindi nelle liste democratiche del Lazio Marietta Tidei, figlia dell’ex deputato e avvocato Pietro Tidei, che comunque ha avuto un’ottima affermazione alle primarie (8 mila preferenze) e si riproporrà Daniela Cardinale, già deputata nel 2008 e figlia dell’ex ministro delle Comunicazioni, Salvatore Cardinale.
Ma ci sono poi anche le famiglie ‘allargate’. Ed ecco in Sicilia, Francantonio Genovese, ex sindaco di Messina, mister 20mila preferenze e nipote dell’ex ministro Dc, Nino Gullotti, caldeggia e fa eleggere alle primarie (con ben 12 mila preferenze) la ‘figlioccia’ Maria Tindargullo. Le vere new entry, però, sono altre. Siamo sempre a Salerno, dove taglierà il nastro della politica nazionale Simone Valiante, figlio di Antonio Valiante, ex deputato Pd, da 40 anni deus ex machina della politica salernitana, forse in coppia con Federico Conte, anche lui figlio d’arte (il padre è l’ex ministro socialista Carmelo Conte), mentre l’avvocato Giuseppe Stellato, oggi capogruppo Pd in provincia di Caserta, manderà la moglie Camilla Sgambato a Montecitorio: è arrivata quarta alle primarie con 4600 voti. Si poteva fare meglio.
I veri difensori della ‘famiglia’, però, si annidano principalmente nell’Udc. E così la lista di Casini alla Camera terrà conto delle esigenze ‘familiari’ di tutti quelli esclusi dalle tagliole delle regole montiane. Svetteranno, quindi, nei collegi della Campania 2, due rampolli di nobile lignaggio, Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco, e Giampiero Zinzi, figlio di Domenico, uomo di riferimento anche di Noi Sud. Lascerà poi lo scranno di deputato il foggiano Angelo Cera, una vita a Montecitorio, per far posto al figlio Napoleone (la promessa strappata alla viva voce di Casini), così come l’eurodeputato Gino Trematerra, che ha ottenuto la candidatura del figlio Michele, oggi assessore regionale all’agricoltura in Regione Campania. E mentre si attende di sapere come verrà coperto il posto lasciato dall’ex deputato Franco Quattrone (si sta trattando a Catanzaro con il fratello Aldo, rettore all’Università, per tenere sempre alto il nome della famiglia), sempre in Campania lascerà dopo 11 legislature Teresio Delfino. Ma anche qui, nessuno strappo alla famiglia, in casa Udc. Al suo posto entrerà Giuseppe, scalpitante rampollo segretario provinciale del partito a Cuneo, ma soprattutto marito della biondissima portavoce del segretario Casini, Roberta De Marco. Insomma, tutto in famiglia, la tradizione non mente.
da Il Fatto Quotidiano dell’8 gennaio 2013