In tempi di crisi economica, per Mario Monti i diritti civili sono “importanti”, ma non la priorità. Mentre nei dibattiti televisivi esprimeva così la sua posizione, il Presidente del Consiglio ha deciso di candidare nella sua lista due omosessuali dichiarati e di area renziana. Si tratta del direttore di Gay.it, Alessio De Giorgi, e di Giuliano Gasparotti, presidente del laboratorio politico di “Officine democratiche”. Un’assoluta novità per un movimento di centro che, dopo le dichiarazioni di Berlusconi intenzionato ad aprire ai diritti delle coppie omosessuali, recupera terreno e schiera nelle sue liste due noti esponenti della comunità gay.
De Giorgi, già membro dell’assemblea nazionale del Pd e impegnato nella campagna per le primarie a favore del sindaco di Firenze, ha annunciato la candidatura al quarto posto a Palazzo Madama sul suo profilo Facebook. “Ho accettato la candidatura in Toscana al Senato con convinzione – spiega De Giorgi -, sapendo che l’agenda Monti conteneva gran parte delle proposte che erano nel programma per le primarie di Matteo Renzi salvo che per la parte sui diritti civili – che io stesso avevo contribuito a costruire ed a scrivere. Una lacuna che viene però coperta dalla scelta che è stata fatta sul mio nome che non è certamente un nome neutro o leggero su questi temi”. Oltre all’impegno politico nel partito democratico, De Giorgi è ideatore di Friendly Versilia, che raccoglie tutte le iniziative e gli eventi dei locali omosessuali sulla costa toscana.
Anche Gasparotti ha pubblicato l’annuncio sul social network: “Il dado è tratto -scrive sulla sua bacheca – mi candido alla Camera con la lista Monti. Tra innovatori e conservatori, io sto con gli innovatori. Sempre più convinto che questo Pd fassiniano non sia più il partito aperto in cui ho sempre creduto, ed ancora più convinto di portare in Parlamento le battaglie sui diritti e le libertà civili che integrano quell’agenda Monti tanto vicina al programma di Matteo Renzi“.
Chi rifiuta la candidatura di Monti – Dice no alla proposta del Presidente del Consiglio di entrare a far parte delle liste la nipote di Rita Levi Montalcini, Piera, consigliera dei Moderati al comune di Torino. “Ringrazio per l’offerta della candidatura al Senato in Piemonte, ma ritengo che in questo momento in Italia ci sia bisogno di coerenza, coerenza che era un tratto distintivo di mia zia – continua Montalcini – Sono da anni consigliera comunale a Torino con i Moderati di Giacomo Portas, leali da sempre al centrosinistra. Insieme al Pd di Bersani continueremo la nostra battaglia per migliorare il Paese”.
Gay Center: “Berlusconi cosa farà per le unioni omosessuali?” – Santoro chieda stasera a Berlusconi se metterà nel programma elettorale del Pdl la proposta Giovanardi sulle unioni omosessuali, che l’ex premier ha detto di appoggiare: è quanto chiede al giornalista il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. “Berlusconi ha ribadito che è contrario alle nozze gay, ma che per lui va bene la proposta di Giovanardi – afferma Marrazzo – si potrebbe dire che fa un piccolo passo, molto piccolo se si confronta con la situazione europea, dove ormai ovunque le unioni civili sono una realtà e sempre più lo stanno diventando i matrimoni gay, con pochi distinguo tra governi conservatori o progressisti. Peccato poi che Berlusconi faccia questa proposta ora che è in campagna elettorale, mentre in anni di governo la maggioranza del Pdl in Parlamento non ha fatto nulla su questo punto e anzi persino sulla legge antiomofobia ha contribuito ad affossarla”.
Il riferimento a Giovanardi riguarda un disegno di legge depositato dal senatore in cui si prevedono, previa scrittura privata presso un notaio, alcuni diritti patrimoniali e di assistenza per le persone che convivono, senz’altra aggettivazione. “Il contratto di convivenza e solidarietà -si legge nel ddl- è il contratto con il quale due persone disciplinano i reciproci rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune e alla sua cessazione”.
“Per noi la proposta Giovanardi è totalmente insufficiente a risolvere la questione – conclude Marrazzo – ma volendo prendere per buona la promessa elettorale ci chiediamo: sarà inserita nel programma del Pdl? Un’occasione buona per rispondere a questa domanda potrebbe darla Santoro. Lo invitiamo a chiedere stasera in trasmissione a Berlusconi se è solo un’idea o diventa parte del programma elettorale del Pdl. Così giusto per chiarezza e per uscire dalla propaganda”.